La Gazzetta dello Sport

Ora Giappone e Serbia Mazzanti: «Zero calcoli»

Le serbe completiam­o la collezione di squadre campioni». Dubbio Boskovic

- INVIATO A OSAKA g.l.p.

«Così completiam­o la collezione di squadre che hanno vinto un titolo negli ultimi anni». Davide Mazzanti, nel cuore della notte giapponese, dopo una serata di chiacchier­e per staccare un po’ la spina, la prende sul ridere. Finora la sua Italia ha incontrato tutte le squadre che hanno vinto negli ultimi anni: le campioness­e del Mondo 2014 (Usa), le campioness­e d’Europa 2015 (Russia), le campioness­e olimpiche 2016 (Cina) e martedì (le 9.10 in diretta su Rai 2) le campioness­e d’Europa 2017 (Serbia). «Conosciamo entrambe, Serbia e Giappone, e le abbiamo affrontate anche nel corso dell’estate. Ma non c’è alcun parallelo possibile, le squadre sono molto diverse da quelle che sono state portate qui».

DIFFERENZE Diverse anche come concetto. Il Giappone è una squadra più votata alla difesa, con tanti schemi offensivi. «Mentre la Serbia è una squadra molto fisica. Dovremo saperci adattare. Il calendario? Ho visto che giocare la prima e la terza giornata non ha portato effetti positivi. Così non si possono fare calcoli: saremo in campo in due gare successive, senza poter fare calcoli». Anche se giocare l’ultima partita potrebbe essere positivo: quanto meno sai cosa è successo prima. Ma questo argomento non appassiona il c.t. azzurro e non appassiona le sue ragazze, che da giorni ripetono che a questo punto chi si trovano davanti non fa più differenza, se vuoi arrivare in fondo devi per forza battere tutti. Bella filosofia, in questo cammino fino ad ora esaltante.

INFORTUNI Se il Giappone si avvarrà dell’affetto del pubblico, e quindi dal punto di vista ambientale sarà qualcosa a cui le azzurre non sono abituate, perché finora hanno giocato in palasport desolatame­nte vuoti con poche centinaia di tifosi, con la Serbia la condizione sarà completame­nte diversa. Nelle ultime due partite il bomber Boskovic, una delle giocatrici più forti del mondo (gioca nell’Eczacibasi Istanbul), non è quasi scesa in campo. Il tecnico Terzic se l’è cavata in conferenza stampa con un generico «è infortunat­a, spero che non sia nulla di serio». Pare si tratti di un risentimen­to muscolare, non si sa quanto grave. «Non ha senso rischiare le nostre giocatrici per arrivare prime nel girone — aveva detto Terzic due giorni fa, dopo il match contro le padrone di casa —. Ho preferito risparmiar­e lei e Brankica Mihajlovic, che ha accusato qualche dolore al ginocchio stato operato qualche mese fa». Come sempre, in questi casi, c’è il massimo riserbo, quello che è certo è che senza Tijana Boškovic in campo la Serbia è stata travolta dall’Olanda e il giorno prima, quando era stata in campo solo un set, attaccando pochissimo, la sua Nazionale aveva perso con il Giappone. Ma anche questo non sembra interessar­e all’Italia e al suo allenatore. Ci penseranno a partire da stasera, quando dopo un’ora o poco più di Shinkansen (il treno superveloc­e) sbarcheran­nro a Nagoya, un’altra tappa del viaggio nel sogno...

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Tijana Boskovic, 21 anni, 80 punti su 141 attacchi finora (56,74%)

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