La Gazzetta dello Sport

L’urlo di Max Allegri: «È il momento Dopo sette scudetti vogliamo la Champions»

- Jacopo Gerna MILANO

Basta che si pronunci il suo nome che parte l’applauso interconti­nentale. Massimilia­no Allegri è l’ospite di punta al Samsung District di Milano, evento in cui vengono presentati gli ultimi smartphone del colosso coreano, sponsor della Juventus dal 2012. Quando viene invitato sul palco, su cui si muove con sempre maggiore scioltezza, a Kuala Lumpur, dove la presentazi­one si svolge in contempora­nea, parte una specie di ovazione. E Allegri non aspetta la chiacchier­ata coi giornalist­i per regalare subito il titolo di giornata. «Dopo aver vinto 7 scudetti e 4 Coppe Italia consecutiv­e, è arrivato il momento di vincere la Champions League. Ci siamo già andati vicini per due volte, ora abbiamo iniziato la stagione al meglio e speriamo che questo sia finalmente l’anno buono».

RECORD E CAPELLO Se battesse Genoa, Empoli e Cagliari, la Juventus stabilireb­be il nuovo record europeo di successi iniziali in un campionato, attualment­e detenuto dalla Roma di Garcia e dal Bayern di Guadriola, fermi a 10. Allegri racconta un aneddoto da giocatore. «Quando Fabio Capello venne a vincere col Milan sul campo del mio Pescara per 5-4 (era il 13 settembre 1992, Allegri firmò il primo gol su assist di Massara, oggi dirigente alla Roma), poi disse che se i rossoneri non avevano perso quella partita non si sarebbero più fermati. E in effetti per un bel po’ è andata così (il Milan perse soo alla ventiquatt­resima in casa con il Parma). Ma la verità è che le partite vanno vinte una alla volta, dopo la sosta avremo il Genoa e non sarà facile, perché hanno appena cambiato allenatore. Per fortuna recuperere­mo qualche giocatore: Douglas Costa è pronto, per Khedira invece dovremo valutare più avanti».

RONALDO E MERCATO Inevitabil­e parlare ancora di Cristiano Ronaldo. «La mia linea è quella di sempre, come ho già ribadito più volte. Siamo vicini a Cristiano, ma credo che vada gestito normalment­e. Se poi fa come a Udine, dove ha segnato un gol straordina­rio...». Siamo a Milano e arriva la domanda su Gonzalo Higuain. Nessun rimpianto per averlo perso, visto come è stato sostituito. Ma traspare la stima per il giocatore. «Gonzalo sta già dimostrand­o quando potrà essere utile a una squadra come il Milan, segnando gol importanti. Gattuso ha guadagnato molto con un centravant­i come lui. Noi guardiamo in casa nostra: sarà importante ripartire con il piede giusto, dopo il Genoa avremo la partita di Manchester che sarà un altro snodo fondamenta­le per la Champions. Pogba? Non parlo di lui o di Rabiot in chiave mercato, non è nemmeno il momento di farlo. Sono questioni di cui si occuperà Paratici, che ha lavorato bene negli ultimi anni e avrà più responsabi­lità. Ci saranno più stimoli per tutti dopo l’uscita di Marotta, anche se umanamente mi spiace che se ne vada».

FACCIAMOLI GIOCARE Allegri non è uomo che ama le crociate pallonare, ma parte dalla partita della Nazionale con l’Ucraina per ribadire un suo pensiero. «Le nazionali sono legate ai momenti, ora c’è meno qualità rispetto agli anni d’oro, anche se vedo buoni prospetti. L’importante è che i ragazzini tornino a divertirsi giocando a pallone, non facciamogl­i passare la voglia riempiendo­gli la testa di schemi».

tecnico: «L’abbiamo sfiorata due volte, speriamo sia l’anno buono. Ronaldo? Se fa come a Udine...»

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