La Gazzetta dello Sport

De Gendt-Wellens, l’ultima fuga 2018 Sei tappe, 1000 km: da Como al Belgio

●Dopo il Lombardia, torneranno a casa su bici gravel con le borse per i vestiti

- Mattia Bazzoni

Domani sera Thomas De Gendt chiuderà la stagione con 90 giorni di gare e più di 13mila chilometri percorsi, ma non invocherà lo stress da lavoro. Sempliceme­nte, con il compagno di squadra Tim Wellens infilerà qualche vestito in borsa e si preparerà a fare ritorno a casa. In bicicletta. È l’ultima trovata dell’eccentrico belga della Lotto-Soudal: pedalare per (altri) 1000 km in sei tappe, da Como – dove domani si conclude il Lombardia – a Semmerzake, il paesino fiammingo di residenza. «L’idea mi è balenata in mente a fine maggio. Ho visto in internet la foto di una bici con le borse e mi sono detto: perché non provarci, andando di hotel in hotel? Ho chiesto a Tim se mi avrebbe accompagna­to e abbiamo organizzat­o».

T&T, Thomas e Tim, partiranno domenica per il San Gottardo e Fluelen, in Svizzera. Quindi approderan­no in Francia, scaleranno i Vosgi verso il Lussemburg­o, solcherann­o le Ardenne e vedranno l’ultimo traguardo a sud di Gand: 15mila metri di dislivello, non uno scherzo. ISPIRAZION­E Il bikepackin­g, l’avventura a due ruote, non è un inedito tra i profession­isti. Daniel Oss in aprile ha pedalato dal Vigorelli al Colosseo, Larry Warbasse e Conor Dunne si sono inventati in settembre il “NoGo Tour” lungo le Alpi, dopo che la loro squadra, l’Aqua Blue, aveva comunicato l’improvvisa chiusura. «Tim ha chiesto qualche consiglio a Warbasse – spiega De Gendt – ma il nostro progetto è nato prima. L’ispirazion­e arriva da Kristof Allegaert, ultracicli­sta belga che ha vinto per tre volte la Trans continenta­l Race. Useremo bici da gravel, con copertonci­ni

più larghi, e nelle borse solo vestiti. Faremo una sosta ogni due/tre ore, non deve essere qualcosa di fisicament­e o mentalment­e stressante, ma un modo per divertirsi al di là della solita routine allenament­ogara. I 241 km del Lombardia saranno sicurament­e più duri». I due cicloturis­ti improvvisa­ti non sono personaggi di secondo piano. Il talentuoso Wellens ha già vinto due tappe al Giro: Roccaraso 2016 e Caltagiron­e 2018. De Gendt è famoso per le lunghe fughe, che annota minuziosam­ente – con tanto di chilometra­ggio – sulle note dell’ iPhone. Le (innocenti) evasioni gli hanno fruttato i successi iconici in cima allo Stelvio al Giro 2012 e sul Ventoux al Tour 2016. A proposito, sapete come si chiamerà l’avventura? The final breakaway, cioè l’ultima fuga. Ultima dell’anno, s’intende.

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Tim Wellens, 27, e Thomas De Gendt, 31: amici escursioni­sti BETTINI

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