La Gazzetta dello Sport

FESTIVAL DELLO SPORT È SUBITO RECORD

Cairo dà il via: «Le Farfalle un incanto Il calcio faccia presto le riforme»

- Giuseppe Nigro INVIATO A TRENTO

L’abito della festa, l’adrenalina dello sport, l’abbraccio di una città, l’epica del racconto, l’emozione della sfida. Il primo passo di una reazione a catena da 130 eventi da ieri a domenica, con 250 ospiti tra i campioni dello sport, è stato l’apertura a Trento del Festival dello Sport, nato dal lavoro di Gazzetta dello Sport e Trentino, che per la sua prima edizione ha scelto il tema del Record. Un piccolo passo per i bambini che in questi giorni affollano i camp di otto sport diversi nelle piazze di Trento, guidati dai consigli dei campioni ospiti, un grande passo per lo sport italiano che immagina di istituire qui i suoi Stati Generali. «Una pazza idea diventata realtà», nelle parole del direttore della Gazzetta Andrea Monti, sul palco con Urbano Cairo, presidente di Rcs MediaGroup, nell’inaugurazi­one officiata da Ilaria D’Amico. «Il fiore all’occhiello sono i tanti eventi e tanti campioni in mezzo alla gente, che è il vero azionista di quella grande azienda che è lo sport». Perché il potere del Festival è che cammini per le strade e le ammiri intrise di rosa, giri l’angolo e ti godi una città che respira sport, qui rappresent­ata da Ugo Rossi e Alessandro Andreatta, vertici di Provincia e Comune. «Il primo obiettivo sarà fare cultura dello sport: che le persone possano apprendere i valori dello sport dai campioni che hanno compiuto delle imprese, valori fondamenta­li anche nella vita di tutti i giorni», andando al cuore dell’organizzaz­ione con le parole di Gianni Valenti, il vicedirett­ore che da un anno lavorava all’evento.

I TRE VOLTI La forza del sogno, il potere dello sport, il colore pastello della vita sono negli occhi e nei sorrisi dei volti del primo giorno del Festival sul palco del Teatro Sociale. Due olimpionic­i e un 15 volte campione del mondo. «Ma per ricordare i titoli mondiali vi dimenticat­e sempre i 18 titoli italiani e le 311 gare vinte», protesta bonario Giacomo Agostini, leggenda delle due ruote che correva in due categorie nello stesso giorno, in 350 e 500, e che alla prima gara con una moto scalcinata si presentò proprio da queste parti col meccanico che era il panettiere del paese, con le cotolette preparate da mamma e con le buste dell’idrolitina per fare l’acqua effervesce­nte: la dieta del campione, la nascita di un mito. «Quando Valentino Rossi si è avvicinato ai miei record mi hanno chiesto se fossi contento: No. Glielo devo mollare così facilmente?», ha detto tra le risate del pubblico. Il 13° dei suoi 15 titoli lo ha vinto due giorni dopo aver conosciuto in aereo Franco Nones, classe 1941, oggi monumento di lucida vivacità: un mito di questa terra, l’uomo che per la prima volta ha spezzato il dominio nordico del fondo. Era la 30 km dei Giochi di Grenoble 1968, i tempi degli avversari non si sapevano in tempo reale ma ogni 5 km, ma quando abbatti un limite te ne accorgi subito: «Avevo capito di non aver sbagliato nulla», e delle sue esperienze ai Giochi ha ricordato anche di quando dal Villaggio si portò anche quella che sarebbe diventata sua moglie. E questioni di famiglia sono anche quelle del terzo volto del primo giorno di Festival, Elisa Di Francisca, tornata al fioretto dopo la nascita nel 2017 del figlio, in forma splendida: «Avevo preso 16 chili: dopo una vita di rinunce da atleta, ho solo mangiato e dormito per due-tre mesi. Ma quando è nato Ettore come donna mi sono completata. Noi donne quando diventiamo mamme diventiamo onnipotent­i, dopo il parto possiamo fare tutto, più che dopo un’Olimpiade. A Tokyo voglio due medaglie, ma dopo altri due figli: è la cosa più bella». Il nonno che ha fatto cadere le barriere dello sci nordico per farci entrare l’Italia, la mamma che è tornata e il mito delle due ruote che tornerà oggi.

Già perché oggi alle 10 Agostini torna a far rombare il Morini 175 Settebello con cui 57 anni fa corse la prima gara e 56 anni fa centrò il primo successo, sulle stesse strade di allora, la Trento-Bondone. È uno dei clou della giornata, con cui il Festival entra nel vivo. Vanno in scena i protagonis­ti dell’Inter del Triplete e quelli della sfida ventennale di Luna Rossa. Si incontrano i grandi del calcio: sullo stesso palco il presidente

LA PRIMA SERATA Il direttore Monti: «Il fiore all’occhiello sono i tanti eventi in mezzo alla gente»

Giacomo Agostini oggi torna a far rombare la moto con cui vinse 56 anni fa

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Sul palco Urbano Cairo, presidente di Rcs, con Ilaria D’Amico
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● 1 Una panoramica del Teatro Sociale di Trento ● 2 L’ex lunghista Fiona May ● 3 Giacomo Agostini con lo stilista di MotoGP Aldo Drudi ● 4 Urbano Cairo con Ilaria D’Amico e il direttore Andrea MontiG 5 La D’Amico col vicedirett­ore vicario Gianni Valenti ● 6 Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, e il presidente della Provincia, Ugo Rossi, con la D’Amico BOZZANI

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