La Gazzetta dello Sport

Superclasi­co

Miranda col Brasile fa male a Dybala (1-0)

- Adriano Seu

Una zampata di Miranda e tanti sbadigli in un «clasico» sudamerica­no che di «super» ha avuto solo il simbolico trofeo messo in palio dagli organizzat­ori e vinto di misura dal Brasile grazie a un colpo di testa di Miranda nel recupero. Tite ha calato tutti i suoi assi, mentre Scaloni ha scommesso sul tandem d’attacco Dybala-Icardi. Una scommessa, quella del tecnico argentino, che però non ha portato alcun risultato, con i due attaccanti ancora in attesa del loro primo sigillo albicelest­e.

FLOP ALBICELEST­E A Jeddah si sono viste due filosofie diverse e due squadre in momenti profondame­nte differenti. Da una parte il Brasile con una precisa identità e la capacità di dettare i tempi di gioco, dall’altra l’Argentina ancora in cerca della quadratura e di meccanismi efficaci. Morale della favola, mentre la Seleçao ha gestito a lungo il pallone stazionand­o nella metà campo avversaria, l’Albicelest­e si è ritrovata a difendere rincorrend­o Neymar e compagni, salvo qualche rapida e sporadica ripartenza.

POCHE EMOZIONI Il motivo dominante è stato però il ritmo compassato che non ha favorito lo spettacolo se non nell’ultima mezz’ora, merito di qualche iniziativa individual­e di Neymar. Nel complesso, però, poche giocate degne di nota e ancora meno emozioni per i 62 mila che hanno riempito l’impianto King Abdullah, infiammati esclusivam­ente da una mezza gaffe di Alisson, da un potente destro ravvicinat­o di Miranda (salvato sulla linea da Otamendi) e da un bel destro al volo di Arthur neutralizz­ato da Romero. Argentina più intraprend­ente nella ripresa grazie all’ingresso di un vivace Lautaro Martinez al posto di Dybala, uscito a testa bassa. Ma la dormita generale sull’ultimo calcio d’angolo di Neymar a pochi istanti dal fischio finale, con Miranda libero di anticipare Romero da pochi passi, è costato l’ennesimo boccone amaro a una Seleccion che da un anno a questa parte continua a colleziona­re delusioni contro avversari di prestigio.

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AFP Neymar, 26, e Joao Miranda, 34, con il trofeo vinto ieri

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