La Gazzetta dello Sport

Tutti i «clasicos» a Milano Pipita gol, Asamoah vince

●I derby giocati in tutto il mondo dai protagonis­ti: più presenze per i nerazzurri, più prolifici i rossoneri. E il ghanese è l’unico imbattuto

- Di VALERIO CLARI MARCO FALLISI

Se giochi a Montevideo, Buenos Aires o, in misura minore, a Londra te ne capita uno quasi ogni due settimane. A Milano sono due l’anno (coppe escluse) e te li ricordi tutti. L’esperienza pesa, per non far tremare le gambe. La cabala anche, per sentirsi più forti. Inter e Milan domenica si presentera­nno con questi bagagli: abbiamo contato i derby giocati in carriera, consideran­do solo quelli «puri» (stessa città) e senza «modulare» le rivalità. Fra i probabili titolari finisce 107-103, fra le rose 262-202.

QUI NERAZZURRI Il più esperto va in panchina: Joao Miranda ha cominciato i suoi «clasicos» a Curitiba, ci ha fatto l’abitudine a San Paolo, ha perso il conto a Madrid (non solo Real, ma anche Getafe e Rayo), perdendo però il più importante, la finale di Champions. Al momento out anche Vecino, che in Uruguay si è fatto le ossa fra Central e Nacional sfidando le mille rivali della capitale, compreso il trittico Cerro, Cerrito e Bella Vista. Matteo Politano sarà l’unico esordiente assoluto in una stracittad­ina (con Dalbert, se dovesse entrare), Kwadwo Asamoah il solo a non sapere come ci si sente dopo una sconfitta. Ne ha giocati 8, tutti contro il Toro, ne ha vinti 6 e pareggiati 2. Notevole anche lo score di Vrsaljko: 80% di vittorie, costruite fra Zagabria (Lokomotiva, Dinamo, Nk) e Madrid. Dodici su 15, ma col trucco: con l’Atletico non ha mai affrontato il Real. A livello di gol gli interisti non sono messi bene: comandano Vecino e Icardi a 5, con Maurito che ne ha fatti 3 tutti insieme, lo scorso ottobre. Perisic è fermo a 1, ma prima del Meazza, aveva visto il derby solo a Bruges.

QUI ROSSONERI Quello di domenica sarà il suo primo derby della Madonnina, ma non chiamatelo deb: contro l’Inter Higuain ritirerà il gettone numero 37 in una stracittad­ina, dopo quelle giocate tra Argentina ed Europa in 13 anni di carriera. Il Pipita comanda: tra i gattusiani è quello con più vittorie (il 66% delle gare giocate) e ovviamente quello con più gol (22), ma soprattutt­o non avverte l’emozione della prima. Escluso l’esordio assoluto in un derby di Buenos Aires, un River-Velez del giugno 2005 in cui l’allora 17enne Gonzalo entrò dalla panchina senza riuscire a incidere perdendo 0-1, il Pipa ha rispettato le consegne negli altri debutti: un gol, il primo in maglia Real, nell’1-1 con l’Atletico nel 2007, doppietta al Torino nel 3-1 con la Juve del 2016. Sul podio dei veterani ci sono due riserve, Reina e Laxalt, entrambi a quota 20 nonostante gli 11 anni di differenza sulla carta di identità: Laxalt ha giocato 14 sfide di Montevideo, decidendon­e pure una, contro il Nacional. Quanto ai duelli milanesi, Abate domina con 14 gare: lui c’era quando il Milan vinceva i derby e pure lo scudetto. L’ultimo successo, in Coppa Italia, lo ha deciso Cutrone ai supplement­ari, mentre Donnarumma blindava la porta. Linea verde al potere? Non esattament­e: quella sera il titolare era Antonio.

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Luciano Spalletti, 59 anni
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Rino Gattuso, 40 anni ANSA

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