Ora abbassate la saracinesca Il Milan ha fatto 13 Gigio e Romagnoli, serve il lucchetto
●I rossoneri in campionato prendono gol da tredici gare di fila: Gattuso si affida alle sue giovani stelle
Ora che il Milan ha fatto tredici, ci si potrebbe pure affacciare ad altri orizzonti. Anche perché in questo caso non si vince nulla, anzi. Tredici sono le partite consecutive di campionato da cui i rossoneri stanno sempre prendendo gol. È la striscia peggiore fra le venti di A e, insomma, non è un dato che giova molto alla fiducia intorno alla squadra. L’ultima volta che la serranda è rimasta abbassata risale a Milan-Napoli (0-0) dello scorso 15 aprile. Da allora si sono succedute Torino, Benevento, Bologna, Verona, Atalanta, Fiorentina, Napoli, Roma, Cagliari, di nuovo Atalanta, Empoli, Sassuolo e Chievo. E il responso è sempre stato il medesimo: porta inesorabilmente aperta, come quando c’è troppa corrente. Ormai è diventata una sfida a metà fra la necessità e l’orgoglio. Soprattutto necessità, perché alcuni di questi gol hanno fatto molto male al Diavolo in termini di punti.
LUCCHETTO Che cosa si fa in casi del genere? Semplice, si cerca di individuare dei punti fermi su cui costruire la risoluzione del problema. E allora non si può non pensare a due delle maggiori icone rossonere, due fiori all’occhiello che compongono – e comporranno – la diga difensiva del Milan e anche della Nazionale. Dovranno essere anche e soprattutto Gigio Donnarumma e Alessio Romagnoli a tenere a bada il killer instinct di Icardi, gli inserimenti di Nainggolan e i tagli di Politano e Perisic. Per quanto riguarda Gigio, può essere confortante riflettere a colori azzurri: l’altra sera, in Polonia, la sua porta è rimasta illibata, e anche in quel caso arrivava da cinque gare di fila con il lucchetto aperto. Può essere allora di buon auspicio, e riuscire a invertire la tendenza in una partita simbolica come il derby avrebbe una valenza doppia. In questa stagione Gigio non è mai riuscito a parare tutto ed è anche – diciamo così – un po’ sfortunato: l’unica volta in cui il Milan non ha preso gol, ovvero col Dudelange in Europa League, in porta c’era Reina.
PARTNER Errori del portiere, di un singolo difensore, di reparto, a volte la bravura degli avversari, nella maggior parte dei casi disattenzioni proprie: la casistica per spiegare queste tredici partite a porta aperta è ampia. C’è dentro praticamente tutto, come sa bene anche Romagnoli. Alessio l’anno scor- so è cresciuto e maturato accanto a Bonucci, ma quest’anno sta vivendo una situazione abbastanza complicata perché le certezze che dava Leo – soprattutto nella seconda parte di stagione – non ci sono più. Ro- magnoli ha iniziato la stagione con Musacchio, che sarà il suo partner anche nel derby, e mol- to probabilmente da un certo punto in poi la proseguirà con Caldara. Altri meccanismi da affinare. Di certo questa per lui è un’annata particolare, e a di- mostrarlo c’è proprio la sfida di domenica sera: sarà il suo primo derby da capitano, un derby in cui si ripiazzerà davanti a Donnarumma dopo aver saltato il doppio impegno azzurro per un problema ai flessori. Gigio e Alessio sono l’oro di questo Milan, i simboli del club – assieme a Cutrone – in termini «filosofici» e ovviamente sul campo. Ora c’è quella maledetta serie di tredici partite da interrompere, e per riuscirci Gattuso si affida ai suoi ragazzi più talentuosi. Donnarumma+Romagnoli non è solo una diga da sigillare a tenuta stagna, ma uno spot. Per il Milan e per l’Italia.