QUEL FESTIVAL TUTTO DA VIVERE
Innamorato dello sport, non mi trovavo per caso a Trento. Ottima la scelta della città, ottime location, ottima anche l’accoglienza del Festival dello Sport da parte dei commercianti. Ottima la risposta degli atleti e soprattutto del pubblico, che è colui che alla fin fine decreta il successo di una manifestazione. Ho sentito giovani e meno giovani parlare per strada, nei locali, entusiasticamente e non di solo calcio. Ho visto seguire con interesse e passione gli incontri cui ho partecipato: con il Dream Team di fioretto, con mamma Quario e la figlia Federica. Ho visto tante persone voler bene a Varenne ancor oggi, 16 anni dopo il ritiro. Come un bambino, ho sentito l’emozione materializzarsi in una piccola lacrima ascoltando le meravigliose Francesca Porcellato, Martina Caironi e Bebe Vio. Grazie a tutti coloro che lavorano per questo giornale che sa sorprenderci anche con questi eventi. Grazie e arrivederci alla seconda edizione!
Diego Brieda (Padova)
Dopo aver partecipato al Festival dello Sport non posso che ringraziare di cuore gli ideatori, i volontari e tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’evento. Grazie per qualcosa che nel panorama italiano mancava e che per noi appassionati di sport è paragonabile a Disneyland per un bambino; personalmente ho partecipato al coinvolgente «Storie da record» di Neri Marcorè, l’interessante «La Cantera del Barça», l’incontro a misura d’uomo con Riccardo Cucchi e il divertente ed emozionante «Le ragazze d’oro del tennis italiano». Ho scattato selfie con Mara Navarria e fatto man bassa di libri di sport nel bookstore da sogno di Piazza Duomo. Certo qualcosa si può migliorare - soprattutto le ore di attesa senza magari riuscire ad ottenere il biglietto per determinati eventi, ma se è il prezzo da pagare per avere incontri... gratuiti ben venga - , tuttavia il punto di partenza, dalla disponibilità dei personaggi coinvolti alla scelta della città, con un centro godibilissimo e la maggior parte degli eventi a portata di mano, è stato a mio parere a dir poco positivo.
Nicola Negri
I riflettori sul Festival dello Sport si sono spenti, ma la gioia e le emozioni di queste intense giornate sono davvero ancora vive e coloratissime. Desidero ringraziare di cuore tutta l’organizzazione come semplice spettatore che si è sentito per certi versi protagonista di questa «festa popolare degli sportivi» per aver partecipato solamente ad alcune iniziative di questo evento mai visto prima d’ora. Non sono mancate occasioni per divertirsi e soprattutto per riflettere, sollecitati dalle testimonianze in carne ed ossa dei nostri sportivi (italiani e non solo): è stato davvero bello rivivere anche attraverso alcuni filmati le loro imprese da record, ma ancor più interessante toccare la loro umanità attraverso selfie e autografi. Grazie di cuore e, se permettete, ecco un’idea per voi: perché non provare a raccogliere in un libro patinato le immagini e i commenti ancora a caldo degli sportivi che hanno vissuto questo carnet di eventi?
Enrico Cortinovis M’è parso giusto, in questa rubrica fatta da voi e per voi, lasciare l’ultima parola al pubblico sulla kermesse. Molto spesso il nostro necessario distacco da addetti ai lavori ci impone un approccio un po’ più disincantato agli eventi. Ma a Trento anche noi, con tanti anni di Gazzetta sulle spalle, eravamo fra l’incantato e il commosso.