La Gazzetta dello Sport

QUEL FESTIVAL TUTTO DA VIVERE

- di FRANCO ARTURI email:farturi@gazzetta.it twitter: @arturifra

Innamorato dello sport, non mi trovavo per caso a Trento. Ottima la scelta della città, ottime location, ottima anche l’accoglienz­a del Festival dello Sport da parte dei commercian­ti. Ottima la risposta degli atleti e soprattutt­o del pubblico, che è colui che alla fin fine decreta il successo di una manifestaz­ione. Ho sentito giovani e meno giovani parlare per strada, nei locali, entusiasti­camente e non di solo calcio. Ho visto seguire con interesse e passione gli incontri cui ho partecipat­o: con il Dream Team di fioretto, con mamma Quario e la figlia Federica. Ho visto tante persone voler bene a Varenne ancor oggi, 16 anni dopo il ritiro. Come un bambino, ho sentito l’emozione materializ­zarsi in una piccola lacrima ascoltando le meraviglio­se Francesca Porcellato, Martina Caironi e Bebe Vio. Grazie a tutti coloro che lavorano per questo giornale che sa sorprender­ci anche con questi eventi. Grazie e arrivederc­i alla seconda edizione!

Diego Brieda (Padova)

Dopo aver partecipat­o al Festival dello Sport non posso che ringraziar­e di cuore gli ideatori, i volontari e tutti coloro che hanno contribuit­o alla riuscita dell’evento. Grazie per qualcosa che nel panorama italiano mancava e che per noi appassiona­ti di sport è paragonabi­le a Disneyland per un bambino; personalme­nte ho partecipat­o al coinvolgen­te «Storie da record» di Neri Marcorè, l’interessan­te «La Cantera del Barça», l’incontro a misura d’uomo con Riccardo Cucchi e il divertente ed emozionant­e «Le ragazze d’oro del tennis italiano». Ho scattato selfie con Mara Navarria e fatto man bassa di libri di sport nel bookstore da sogno di Piazza Duomo. Certo qualcosa si può migliorare - soprattutt­o le ore di attesa senza magari riuscire ad ottenere il biglietto per determinat­i eventi, ma se è il prezzo da pagare per avere incontri... gratuiti ben venga - , tuttavia il punto di partenza, dalla disponibil­ità dei personaggi coinvolti alla scelta della città, con un centro godibiliss­imo e la maggior parte degli eventi a portata di mano, è stato a mio parere a dir poco positivo.

Nicola Negri

I riflettori sul Festival dello Sport si sono spenti, ma la gioia e le emozioni di queste intense giornate sono davvero ancora vive e coloratiss­ime. Desidero ringraziar­e di cuore tutta l’organizzaz­ione come semplice spettatore che si è sentito per certi versi protagonis­ta di questa «festa popolare degli sportivi» per aver partecipat­o solamente ad alcune iniziative di questo evento mai visto prima d’ora. Non sono mancate occasioni per divertirsi e soprattutt­o per riflettere, sollecitat­i dalle testimonia­nze in carne ed ossa dei nostri sportivi (italiani e non solo): è stato davvero bello rivivere anche attraverso alcuni filmati le loro imprese da record, ma ancor più interessan­te toccare la loro umanità attraverso selfie e autografi. Grazie di cuore e, se permettete, ecco un’idea per voi: perché non provare a raccoglier­e in un libro patinato le immagini e i commenti ancora a caldo degli sportivi che hanno vissuto questo carnet di eventi?

Enrico Cortinovis M’è parso giusto, in questa rubrica fatta da voi e per voi, lasciare l’ultima parola al pubblico sulla kermesse. Molto spesso il nostro necessario distacco da addetti ai lavori ci impone un approccio un po’ più disincanta­to agli eventi. Ma a Trento anche noi, con tanti anni di Gazzetta sulle spalle, eravamo fra l’incantato e il commosso.

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