Torna Ceppitelli «Occhio a Chiesa Ma il Cagliari c’è»
●Contro la Fiorentina il difensore centrale rossoblù si riprende il posto dopo l’infortunio al ginocchio «Siamo maturati con gli arrivi di Srna e Bradaric» FIORENTINA
Luca è arrivato per primo. Nell’estate del 2014. La sorella Catia lo ha raggiunto un anno e mezzo dopo per giocare a pallavolo. Ma il colpo vero è arrivato lo scorso anno quando a Cagliari è piombata pure mamma Sonia che lavora alle dogane. Hurrà. La famiglia Ceppitelli, da Corciano (Perugia) ora è riunita a Cagliari. Inverno in centro, estate al mare perché Catia, 32 anni, tormentata dai problemi alla schiena, è passata dalla squadra dell’Alfieri alla movida del Jinny Beach, lo stabilimento del Poetto in cui lavora che vive giorno e notte. Ma stasera a casa di Luca si parlerà del ritorno in campo del centrale difensivo del Cagliari, tormentato, invece, dai problemi al tendine del ginocchio sinistro che dopo 20 minuti della prima partita a Empoli lo ha costretto a dare forfait fino ad ora. «Sto bene. Finalmente. Non pensavo che questo fastidio mi tenesse fuori così tanto. E non giocare è dura. A me il campo manca da morire. Ho sofferto».
Il ginocchio le ha creato non pochi problemi. Ma lo scorso anno andando dal professor Cugat a Barcellona si è sistemato.
«Ha influito negli anni passati. Sì, Cugat è stato un aiuto importante».
E lo scorso anno è stato il difensore più presente della squadra con 27 partite.
«Ringrazio Diego Lopez. Ho sentito la sua fiducia e spero di averla ripagata».
Lei è arrivato da Bari e prima ancora da Andria. Quanto è stata utile la lunga esperienza al sud?
«È stata positivissima. Scopri delle persone speciali, crei dei legami forti. Ho sofferto nel vedere ● È stata la Magic media di Ceppitelli nell’ultimo campionato di Serie A: per il difensore del Cagliari 27 presenze, 3 gol e 6 cartellini gialli
la triste estate del Bari, quella città mi ha dato tanto. Tornando a me, ho fatto la gavetta vera. Me la sono sudata. E ad Andria sono diventato uomo».
Ma lei è di Perugia. Che ricordo ha della squadra di quegli anni?
«Ero piccolo, ma mi piaceva il Perugia di Serse Cosmi, uno che ha carattere e carisma».
Da piccolo tifava per?
«L’Inter. Mio padre è sempre 13 PUNTI
4-3-3 stato interista. Il mito era Ronaldo».
Difensore: lei perugino e interista avrà ammirato Materazzi...
«Non ci conosciamo, ma l’ho sempre apprezzato, gran piede. Quando ero piccolo era un punto fermo».
Torniamo a lei: problemi al ginocchio, ma anche in amore. Ha chiuso una lunga storia e questa estate è tornato single.
«Lo sono ancora. Dopo 5 anni non è stato facile. Ma sono tornato ragazzo e ho scoperto il valore degli amici, anche calciatori. Come l’ex compagno Balzano o Sau che gioca ancora con me».
Meglio parlare di attaccanti: le fa più paura Chiesa o Simeone tra i viola che sfidate domani?
«Se Chiesa è in giornata è una spina nel fianco. Ma noi ora siamo una squadra solida, matura, alla quale Maran ha dato un’identità forte».
Srna e Bradaric cosa vi danno?
«Esperienza e qualità. Srna mi stupisce: non si sente mai arrivato. Bradaric è giovane, ma ha personalità». LIVERANI
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