La Gazzetta dello Sport

L’Alaves in testa per una notte Oggi Barça-Siviglia

●I baschi vincono a Vigo e sono primi. Ma Messi può riprenders­i la vetta e il Real cerca il gol perduto

- Iacopo Iandiorio

La Liga più appassiona­nte del millennio ha come menu oggi il big match Barça-Siviglia, con l’Alaves dell’ex blaugrana Abelardo che ieri sera è passato a Vigo contro il Celta, con gol di Tomas Pina al 13’ del secondo tempo, e c he si gode la vetta per una notte. «La prova del 9», ha detto Pablo Machin, 43 anni, tecnico soriano del Siviglia capolista fino a ieri sera. Dopo il ko in Supercoppa nazionale ad agosto scorso contro il Barcellona, spera che i suoi stasera al Camp Nou siano in grado di riconquist­are la vetta della Liga, basta anche un pari; un primato che al Siviglia non appartenev­a a questo punto del torneo dal ’45 (quando vinse il suo unico titolo). «Andiamo nel posto più difficile, contro il migliore giocatore al mondo del momento». Che quando vede Siviglia non perdona. Gli andalusi sono infatti la vittima preferita di Messi: 31 gol (con 7 doppiette e 2 triplette) in 34 gare (2961’ totali, 1 gol ogni 95’), di cui 24 centri in Liga; e 14 assist, per un bilancio di 25 successi a 4 sui sivigliani, 6 finali a 1 vinte dal Barça. Finora in stagione Leo Messi vanta 11 gol in 11 gare (5 assist), 6 reti e 4 passaggi decisivi in Liga.

NEY? Ma il Siviglia non è da meno in attacco. Con l’ex milanista André Silva a 7 gol (vice Pichichi) e Ben Yedder a 5: insieme ne hanno fatti di più di Messi-Suarez, con Luis fermo a 3 gol. Il Barça però ha il miglior attacco, 19 centri, gli andalusi a 18. Ma nonostante questo i media catalani in settimana hanno di nuovo parlato di un amore di ritorno, Neymar, molto rimpianto nello spogliatoi­o, consultato dal presidente Bartomeu.

MALE DIETRO Tornando al campo quello che non sta funzionand­o fra le big sono le difese. Per il Siviglia sin qui 8 gol subiti, ed è solo la 9ª difesa di Liga; la migliore, neanche a dirlo, è quella del Cholo e dell’Atletico (4); il Barça fa pure peggio con 9 reti incassate, e oggi gli mancano Umtiti e Vermaelen, per cui giocherà l’ex Lenglet accanto a Piqué. Questo delle difese è uno dei dati che spiega perché questa sia la Liga più appassiona­nte del millennio, con maggior equilibrio. Dove il Barça campione non ha vinto nelle ultime 4 gare (3 pari e un k.o.) e il Real non segna da oltre 4 partite compresa la Champions Lea- gue (3 k.o. e un pari), 409 minuti, ed è solo a 55 primi dal record negativo (464’) dell’aprile 1985, con Amancio Amaro e poi Molowny in panchina e Butragueño, Valdano e Santillana in attacco. Grazie alla contempora­nea débâcle delle big (non accadeva dal maggio 2009, quando non vinsero entrambe per 4 turni), mai come ora nel 2° millennio la Liga è stata così viva. La distanza fra la prima, l’Alaves, e l’ultima, l’Huesca, è solo di 12 punti, 17 a 5.

REAL Ma se il Barça prova a fare lo sgambetto al Siviglia il Madrid non può perdere punti in casa col Levante, reduce da 2 vittorie. Le voci sulla panchi- EPA na tremolante di Lopetegui non aiutano. Circolano nomi di sostituti, Conte o Laudrup, Raul o Solari; ma pare che fino al Clasico del 28 Florentino cercherà di aver pazienza; in fondo il Real è a solo 3 punti dall’Alaves. A Valdebebas poi sono tornati ad allenarsi Bale, Asensio, Isco e Marcelo; fuori solo Carvajal; si spera nel ritorno del tridente Bale-BenzemaAse­nsio. E l’ex c.t. va avanti: «Mi sento sostenuto dalla società, tranquillo e concentrat­o sul mio lavoro, faremo una grande stagione». Ma ha un brutto precedente col Levante: agosto ’03, al debutto in panchina, col Rayo in Segunda, perse 2-0 in casa col Levante.

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Tomas Pina, 31 anni, festeggia il gol che vale in primato

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