La Gazzetta dello Sport

Pescara da favola Gol, cuore, gioco: Pillon va in fuga Spezia incompiuto

●Nessuno aveva vinto al Picco: gli abruzzesi ci riescono con Mancuso e Monachello (doppietta)

- Nicola Binda INVIATO A LA SPEZIA

Un bollo con la ceralacca per certificar­e una certezza: questo Pescara si può giocare la promozione in Serie A. Alla faccia della prudenza del modesto Bepi Pillon, l’imbattuta capolista è veramente tosta e in uno degli stadi più difficili del campionato, dove finora tutti avevano perso, è arrivata la quinta vittoria stagionale, che consente di mantenere la vetta solitaria e di guardare lontano con ottimismo. Le quattro big del torneo (Benevento, Crotone, Palermo e Verona) hanno trovato insomma una seria rivale. Un ruolo che stava inseguendo anche lo Spezia, che in caso di vittoria avrebbe agganciato la vetta (anche se solo, magari, fino a domenica sera). E invece la squadra di Marino ha incassato una brutta sconfitta, dopo aver creduto – senza presunzion­e – di potersela giocare alla pari. PESCARA DI LUSSO Diverse le cose che hanno colpito nel Pescara. La solidità della difesa in primis, visto che in avvio lo Spezia è partito forte, in una serata elettrica con lo stadio abbastanza caldo. La brillantez­za degli attaccanti poi, pronti a mettersi in moto ogni volta che il centrocamp­o recuperava palla, fino ad arrivare alle finalizzaz­ioni. Tre gol, tutti delle punte. Il primo di Mancuso, di testa, su angolo di Memushaj, bruciando Giani: e sono sei per il bomber. Poi i due di Monachello, che forse ha cominciato la stagione della consacrazi­one dopo tante promesse non mantenute: il primo dopo una bella iniziativa di Marras, con controllo sulla sinistra e furbo diagonale a beffare Lamanna quando tutti si aspettavan­o il cross; il secondo nella ripresa dopo un’azione da manuale avviata da Brugman con un lungo lancio per Marras, bravo nell’assist al centro a Monachello, freddo nella girata. Altra qualità del Pescara: saper colpire al momento giusto. Perché quando Fiorillo ha detto no con la punta delle dita al diagonale di Galabinov, è subito arrivato il 3-1. Perché tutto questo? Perché il cuore della squadra è un centrocamp­o sontuoso, con Brugman a insegnare calcio, Memushaj a fargli da fedele soldato e Machin a ricamare, candidando­si a prossimo gioiello in uscita della celebre bottega di Pescara. Uno o due tocchi e via, ecco decine di servizi per i tre proiettili d’attacco e un gioco decisament­e divertente.

SPEZIA DA RIVEDERE Anche lo Spezia ha cercato la brillantez­za, ma è parso invece macchinoso e poco produttivo, oltre che fragile nei primi tempi: ora è a 10 gol presi (su 12) nella prima parte delle gare. Galabinov, pur a mezzo servizio, ha avuto diverse

occasioni: nel primo tempo si è divorato il pareggio dopo un controllo in solitaria al limite, poi ha accorciato di testa riaprendo la gara. E nella ripresa avrebbe potuto anche pareggiarl­a se Fiorillo non avesse fatto un altro miracolo tra i pali. Non è stato un brutto Spezia, vicino al gol nei primi 45’ anche con De Col, bravo nell’inseriment­o ma non nella conclusion­e. L’estenuante possesso palla dei liguri non ha prodotto grandi cose, e in area è mancata un’alternativ­a a Galabinov (pericoloso anche di testa in avvio di ripresa) per cercare la via della rete. L’assenza di Okereke si è sentita, ma forse Marino si deve inventare qualcosa di diverso per evitare un’altra stagione anonima allo Spezia.

LA PARTITA

La forza del Pescara è il sontuoso centrocamp­o, con Machin che brilla

Per Marino sterile possesso palla, si è sentita l’assenza di Okereke

 ?? LAPRESSE ?? ● 1 L’esultanza del bulgaro Andrej Galabinov, 29 anni ● 2 La soddisfazi­one di Bepi Pillon, 62, tecnico del Pescara ● 3 Gaetano Monachello, 24, attaccante in prestito dall’Atalanta, esulta dopo il 2-0 3
LAPRESSE ● 1 L’esultanza del bulgaro Andrej Galabinov, 29 anni ● 2 La soddisfazi­one di Bepi Pillon, 62, tecnico del Pescara ● 3 Gaetano Monachello, 24, attaccante in prestito dall’Atalanta, esulta dopo il 2-0 3
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