Moscon in Cina Colpo doppio tappa e maglia
● Il trentino vince la frazione regina: «Non sono venuto fin qui per niente»
«Non sono venuto fino in Cina per niente. E vincere qui è un bel modo per chiudere la stagione». Gianni Moscon festeggia con queste parole la vittoria nella quarta tappa, e la maglia rossa di leader della generale, del Tour of Guangxi. Corsa sconosciuta da noi eppure ultima prova (sono 37 in totale) del calendario WorldTour, ovvero dell’elite del ciclismo mondiale. Il trentino di Sky, al quarto centro stagionale, è arrivato tutto solo sul traguardo di Mashannongla. «Eravamo tutti full gas ma ho visto gli altri stanchi e sono partito. E’ stata una sensazione, un’intuizione», ha detto. Alle sue spalle, con un ritardo di con un vantaggio di 5 secondi l’austriaco Felix Grossschartner, a 8 il russo Sergei Chernetski con Fabio Aru 15° a 18 secondi. Alla vigilia della penultima tappa, la LiuzhouLiuzhou-Guilin di 212 km senza grandi difficoltà altimetriche soprattutto nel finale, Moscon può contare di 9 secondi su Grosschartner e 14 su Cernetski. Una curiosità: lo scorso anno questa frazione andò a Tim Wellens, che poi si aggiudicò anche la generale: «Ogni corsa è diversa» s’è limitato a commentare Gianni.
IL RETROSCENA Dopo le premiazioni a Moscon è stato anche chiesto della sua tribolata stagione. «Certo - ha dichiarato - è stata una stagione difficile da un paio di punti di vista diversi: ho iniziato con un infortunio al ginocchio, poi uno scafoide rotto.Tutto il resto ve lo ricordate». L’allusione all’espulsione dal Tour de France era più che chiara. «Non voglio più parlare di questo argomento, visto che ne abbiamo già parlato molto, forse anche troppo. Ognuno ha la sua opinione su questa storia, tutti hanno visto il video di quello che è successo, non ho bisogno di spiegare nulla».