La Gazzetta dello Sport

«Mauro? Lo metto già fra i top 5 d’Europa In area mi somiglia»

●«Quando lo controllan­o a zona sa come anticipare i difensori Ora bisognerà marcare Wanda, altrimenti ce lo portano via»

- Nicola Cecere

Caro Bonimba, a molti interisti il volo-derby di Icardi ha ricordato certe sue incornate. Anche a lei?

«Bè, nella scelta di tempo e nel fiuto del gol certamente sì: trovo che Maurito mi somigli. Così come mi somigliava Vieri, per la verità... E’ che il centravant­i d’area ha sempre avuto determinat­e caratteris­tiche. A prescinder­e dall’epoca storica».

Le definiremm­o qualità

«Ho visto il derby allo stadio. Bisogna riconoscer­e che il nostro gol è stato favorito dall’uscita a vuoto del portiere. Però Icardi è come se l’avesse previsto quell’errore, altrimenti non si sarebbe trovato al posto giusto per deviare quel forte cross: questa è una qualità preziosa per un bomber».

Il fiuto del gol di cui parlava

«Appunto. Se dobbiamo proseguire nei paragoni io avevo al fianco gente come BOMBER Roberto «Bonimba» Boninsegna, 74 anni, dal 1969 al 1976 ha giocato con l’Inter 197 partite di A (113 gol), 29 nelle coppe europee (22 gol) e 55 in coppa Italia (36 gol)

Corso, Mazzola e Jair con i quali potevo fare l’uno-due, e poi andavo a procurarmi punizioni a ridosso dell’area ripiegando sulla trequarti. L’argentino questi partner non li ha e non ama svolgere il lavoro sporco fuori area. Ergo devi servirlo nei sedici metri, dove è davvero micidiale. Andrebbe marcato a uomo, contro la zona sa trovare spazi tra il centrale destro e quello mancino».

Secondo lei Icardi vale già i cannonieri più celebrati della Champions?

«Sicuro. Lo colloco nei primi cinque bomber d’Europa. Davanti agli ultratrent­enni Higuain e Cavani, per dire».

Ah, però...

«Vedrete se mi sbaglio... Maurito ta segnando con la costanza dei grandissim­i: nel derby ha stravinto il confronto con Higuain, per dire...».

Teme che il Mourinho di turno se lo porterà via a breve?

«Bisogna marcare stretto la Wanda, mi sa: quella è un peperino...».

Ricapitoli­amo la sua classifica dei centravant­i continenta­li?

«Sul gradino più alto c’è Ronaldo e non si discute. Messi non lo valuto perché non è prima punta. E allora sul podio trovano posto Aguero e Suarez mentre Icardi guida al quarto posto il plotone degli inseguitor­i».

Che sono?

«Cavani e Higuain quinto e sesto; poi dico Dzeko e Keane, infine Lewandowsk­i e Lukaku. Se dobbiamo fare la squadra dei bomber, l’undicesimo è Griezmann, mentre Diego Costa me lo tengo di scorta».

Domani sera Maurito ha la possibilit­à di guadagnare qualcosa su Suarez?

«Chissà... L’Inter non la vedo ‘chiusa’ a Barcellona. E non perché manca Messi ma perché vincere il derby ha gasato tutti. Vittoria meritata, ancorché ottenuta all’ultimo tuffo».

Spalletti l’ha conquistat­a?

«Il suo sistema ora sta funzionand­o. Ma molto merito va dato alla difesa, dove i due stopper, Skriniar-De Vrij, hanno dimostrato ampiamente contro il Milan perché Miranda, titolare del Brasile, faccia panchina. Davanti Icardi unica punta funziona. E i trascorsi insieme con Palacio ci dicono che può funzionare pure al fianco di Martinez. Se devo trovare una lacuna da colmare a gennaio parlerei dell’esigenza di reperire un mediano vecchio stile. Gagliardin­i non ha quelle caratteris­tiche. Ci vorrebbe un cagnaccio...Vediamo...Trovato! Il nostro Bedin».

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