La Gazzetta dello Sport

Pasta di capitano Icardi e il derby tra cena e regali «Lotta scudetto C’è anche l’Inter»

●Dalla festa con Lautaro ai doni per il gol vittoria «Prendiamo esempio dalla Juve, restiamo in alto»

- Davide Stoppini MILANO

Per carità, è bene evitare paragoni un filo scivolosi e un po’ troppo esaltanti. Ma anche Mauro Icardi in queste sette fatiche/vittorie interiste s’è riposato una giornata. Era di sabato, contro il Cagliari, giusto per mandare in campo l’amico Lautaro e regalare anche a lui la soddisfazi­one di un gol. Ancora presto per la beatificaz­ione, per carità. Ma Icardi è ora per l’Inter un attaccante e un capitano totalizzan­te. Ieri non c’era bar a Milano in cui non venisse nominato, non c’era quartiere senza una maglia con il 9: storie da derby, perché voltare pagina sì, ma un po’ di sana soddisfazi­one all’animo umano va lasciata. Va lasciato, per dire, che casa Icardi venga riempita di regali da tifosi nerazzurri qualunque e pure dalle firme più prestigios­e della monda, Dolce&Gabbana e Philipp Plein giusto per citarne un paio.

LA FESTA Va concessa pure una cena fuori, dopo aver messo a letto bambini scatenati dopo il gol vittoria, tanto da esibirsi in un coro da stadio sì e pure da bollino rosso. Ma va bene tutto. Va benissimo una cena da El Porteño, ristorante argentino, perché capitani si diventa ma si resta pure così, festeggian­do con chi il pallone della vittoria te l’ha messo sulla testa – Vecino –, con chi protagonis­ta s’è ritrovato quasi per caso – Borja Valero – e con chi protagonis­ta non è stato – Lautaro – ma è già finito sotto la tua ala protettric­e. Martinez è il primo giocatore che abbraccia Icardi al fischio finale. È l’amico da aiutare, ancor prima del compagno da far crescere. È il centravant­i a cui forse un giorno lascerà l’eredità dell’Inter. Un giorno, adesso no: «Mi chiedete del Real Madrid? Ci sono molte voci, ma sono felice all’Inter – ha dichiarato Mauro in un’intervista a Onda Cero –: quando arriverann­o offerte le valuteremo, ma sono molto contento qui». E contento pure il prossimo presidente Steven Zhang, con il quale ha festeggiat­o nello spogliatoi­o subito dopo la partita. «Era importante vincere perché abbiamo avuto un settembre fantastico e volevamo continuare il nostro momento di forma dopo la sosta: arrivare al Barcellona con questa mentalità era fondamenta­le – ha raccontato ancora Icardi –. Stiamo dimostrand­o tanto in campionato. Lo scudetto? Siamo lì, dobbiamo continuare a vincere». Non è un no, assomiglia più a un proviamoci: «La Juventus ha mostrato di poter stare lassù, noi dobbiamo prenderne esempio», parola e pasta di capitano. Che non sa neppure mentire: «Da un lato è un peccato che Messi non giochi, è sempre bello affrontare grandi giocatori come lui, è il migliore al mondo. Ma è una grossa perdita per loro e che noi abbiamo le qualità per andare a giocarcela faccia a faccia».

I COMMENTI Pasta di centravant­i, che ha postato sui social il Duomo nerazzurro e poi il video del gol, movimento identico a quello di una rete ricordata dal profilo twitter del Barça, ai tempi della Masia. Dono naturale, quello di un centravant­i da sei gol nelle ultime sei gare. «Mi è tornata in mente l’Inter del Triplete e Icardi è stato molto bravo, è sempre molto attento – ha detto Massimo Moratti –. Teniamocel­o stretto». Christian Vieri ha aggiunto: «Un grande gol dopo un grande cross, Mauro è sempre bravo a farsi trovare in area». E Wanda Nara ha condito a Tiki Taka: «Sento sempre dire che Mauro deve aiutare di più i compagni. Io dico che deve stare in area. Lo scudetto? L’Inter ha la testa sul pezzo, Spalletti sta facendo benissimo. Restare per sempre? Non so, speriamo». Sotto col rinnovo, innanzitut­to.

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Cena del dopo-derby nella foto postata da Wanda Nara: oltre a Icardi, ci sono Borja, Vecino e Lautaro
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