La Gazzetta dello Sport

PRESIDENTE Carica De Laurentiis «Scudetto? Noi ci siamo e se la Juve rallenta...»

●«Ancelotti non è venuto in pensione: con lui apriamo un ciclo» Frecciata a Sarri: «C’è chi gioca per sé e chi per la funzione che ha»

- Gianluca Monti NAPOLI

L’elezione di Gravina a presidente federale ha soddisfatt­o Aurelio De Laurentiis almeno quanto l’andamento della sua squadra in questa prima fase di stagione. Domani c’è una partita importante come quella con il Psg ma il presidente del Napoli appare sereno. Sembra quasi che Ancelotti abbia infuso tranquilli­tà anche a lui, oltre che a tutto l’ambiente. De Laurentiis, infatti, sorride tanto, non polemizza e al massimo riserva l’ennesima frecciatin­a a Sarri, ma stavolta senza invettive. Insomma, come è giusto che sia si gode il momento e pure il rapporto con Carletto. «Ho voluto fortemente Ancelotti anche se pensavo avesse bisogno di nove o dieci partite per ambientars­i. Non è stato così, anzi. Lui fa calcio secondo coscienza e conoscenza, altro che arrivato a Napoli per la pensione, come diceva qualcuno, solo perché ha già vinto tutto».

ABBRACCIAM­OCI MATADOR Vincere è un verbo che qui non si coniuga da tempo, almeno con riferiment­o allo scudetto: «Nel calcio tutto è possibile, basta qualche passo falso della Juventus e siamo lì», afferma De Laurentiis. «Il Napoli ha iniziato un nuovo ciclo triennale, sono certo che andrà bene perché sto vedendo coinvolti tutti i calciatori. Certo, in Champions dobbiamo fare i conti con un girone infernale, speriamo di avere la forza necessaria e quel pizzico di fortuna che serve per andare avanti». Il Psg è avversario da rispettare, De Laurentiis lo sa bene e sembra evocare lo spirito di Napoli-Liverpool: «Come nelle altre partite, bisognerà giocare a scacchi. Pensare, meditare e fare delle mosse appropriat­e. Con Cavani ci sarà sicurament­e un abbraccio caloroso. Fu mia intuizione strapparlo a Zamparini, poi da seconda punta diventò una grande centravant­i. Da allora, i bomber che si sono alternati a Napoli hanno sempre fatto una trentina di reti all’anno, ora stiamo vedendo chi si innesterà in questa scia».

TRE PORTIERI Piatek, magari, o qualcun altro. De Laurentiis non si scopre, mantiene fitto il mistero sulle condizioni di Insigne e sorride pensando a Ghoulam e Meret: «Io nella sfortuna sono sempre stato poi fortunato. Non aver avuto Meret ha fatto crescere l’autostima in Ospina e Karnezis e adesso ci ritroviamo con tre portieri veri che Ancelotti farà ruotare». Da qui viene facile a De Laurentiis “pungere” Sarri, finalmente però senza calcare troppo la mano: «È un grande allenatore e gli auguro di fare la sua strada in Inghilterr­a. Ha dato quello che poteva al Napoli, con lui non abbiamo vinto nulla, peccato. Nella vita c’è chi gioca per se stesso e chi per la funzione per la quale è stato ingaggiato». Chiosa finale, invece, sullo stadio San Paolo, che proprio con il Psg, al ritorno, tornerà a riempirsi: «Le pretese di qualcuno non sono idonee all’impianto nel quale giochiamo». La telenovela, dunque, non è finita.

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, 69 anni ANSA

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