La Gazzetta dello Sport

JUVE PER LA CONFERMA ROMA PER IL RILANCIO

Ritorna la Champions League

- Di ALESSANDRA BOCCI

AJosè Mourinho, un tipo speciale anche per il grado di litigiosit­à, riuscirà difficile, volendo, duellare verbalment­e con Massimilia­no Allegri, che tanti anni fa, quando era ancora il giovane allenatore del Cagliari, lo definì «un attore», uno però che raramente si lascia attirare in corpo a corpo dialettici. Dato il suo alto tasso di pragmatism­o, gli unici scontri diretti che lo interessan­o sono quelli giocati sul campo e di fatto la partita dell’Old Trafford lo è. Juve a quota 6, Manchester United a quota 4: inglesi nella bufera per molti versi, Juve risvegliat­a, dice Allegri, dal pareggio con il Genoa. Mourinho sempre criticato, Allegri pacificato: i campionati vinti gli fanno da scudo e lui è così tranquillo da non essersi scomposto neppure per l’infortunio del talismano Mandzukic. «Non avrebbe giocato comunque». La Juve è tutta sorrisi, nonostante i guai di Cristiano Ronaldo, che ieri si è ritrovato nella tana dei lupicronis­ti inglesi. I dubbi di formazione sono poca cosa: Allegri non bada alle chiacchier­e e ancor meno ai numeri. Il suo 4-3-3 potrebbe trasformar­si in 3-5-2 con Barzagli finto terzino, oppure in 44-2. «I giocatori non sono gli omini del subbuteo, si muovono», ripete spesso Allegri. Contro un Manchester avvelenato i suoi dovranno muoversi parecchio e bene: a Old Trafford non si vedranno magari grandi svolazzi, ma non sarà neppure una semplice questione di muscoli.

La Juve è in Inghilterr­a ferita ma serena, la Roma naviga a vista. Si affida all’Europa per ritrovare l’identità di gioco perduta, polverizza­ta da cessioni e ambizioni sfumate. Il Cska Mosca che la sfida stasera all’Olimpico guida il gruppo a sorpresa davanti a Roma e Real Madrid, gli spagnoli in piena crisi se la vedranno al Bernabeu con il Viktoria Plzen surclassat­o dalla Roma. In un mondo normale, Real Madrid e Roma dovrebbero avviarsi tranquille alla qualificaz­ione, ma con gli scricchiol­ii incessanti degli ultimi tempi è difficile liquidare la pratica senza incertezze.

La Juve ha perso il talismano Mandzukic, ma sta peggio il Barcellona, che domani ospiterà l’Inter senza poter contare sul talento incantator­e di Messi. Il copione disegnato dal destino per la squadra di Spalletti è perfetto, e il calendario che pareva assassino regala invece un feeling ideale: la grande rincorsa è cominciata con il successo sul Tottenham, è proseguita per cinque tappe, ha raggiunto l’acme con un altro successo all’ultimo respiro nel derby. L’Inter rientrata in Champions si affaccia dove ha preso forma il mito del Triplete: per i tifosi nerazzurri, che già ieri mattina erano al settimo cielo, non potrebbe probabilme­nte esserci un’ottava tappa (e un eventuale ottavo cielo) più suggestiva.

Il Barça ha perso il pezzo migliore, il Napoli ha rischiato di dover fare a meno del suo genietto Insigne. Pericolo scampato e umore, anche qui, al top dopo il riavvicina­mento alla Juve. Al Parco dei Principi ci sarà Neymar, ma il Napoli è pronto a giocare il suo ruolo di underdog. Che poi una squadra di sfavoriti con Ancelotti al timone non si è mai vista. Carletto sta trasforman­do il Napoli e sa come si fa, soprattutt­o in Europa. Con tutto il rispetto per Insigne e i suoi fratelli di calcio, l’uomo in più per la campagna d’Europa resta lui.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy