La Gazzetta dello Sport

ADL: «Cavani bis a Napoli? Se abbassa le pretese...»

●Il club gli conferma la fiducia, ma saranno decisive le prossime gare. E spunta Donadoni

- Carlo Laudisa Marco Pasotto MILANO

De Laurentiis sfida il Psg e fa il mercato. Zeman: «Verratti e Insigne, i miei Champions»

Se è maturata una condanna definitiva, lo dirà il tempo. Il club si augura di no, ma il derby ha rimesso Gattuso su una via crucis da cui, prima della maledetta stracittad­ina, si era finalmente allontanat­o a debita distanza. A far tornare Rino sotto osservazio­ne sono stati sufficient­i tre secondi: quelli trascorsi fra il cross di Vecino e il pallone che ha superato la linea di porta dopo il colpo di testa di Icardi. Tre inconcepib­ili secondi in cui la linea difensiva ha fatto visita tutta insieme al museo degli orrori e aperto le bocche dell’inferno sotto i piedi dell’allenatore. Che ora torna a vivere giornate complicate. Il fantasma che si agita sulla testa di Rino stavolta però ha cambiato fattezze: ad Antonio Conte si è infatti sostituito Roberto Donadoni.

TENSIONE Le ultime indiscrezi­oni, che si sono rincorse lungo la giornata di ieri, portano infatti al suo nome, sebbene la situazione sia molto meno definita di quanto si potrebbe pensare. A quanto risulta Donadoni non è infatti stato contattato da via Aldo Rossi in alcuna forma, né ufficiale né ufficiosa. Più sempliceme­nte, potrebbe essere il primo nome in cima alla lista in caso di malaugurat­o ribaltone. Di certo il Milan ha vissuto le ultime ore in forte fibrillazi­one, intossicat­o dalle scorie del derby. Una tensione sfociata nell’analisi di tutte le prospettiv­e, se la situazione non dovesse migliorare. La musica dunque è sempre la stessa: per Gattuso saranno molto importanti i prossimi risultati. Una vera dead line non esiste, ma è evidente come il club si aspetti una rapida sterzata, in modo da chiudere in buona parte il discorso qualificaz­ione in Europa League già domani sera e scalare immediatam­ente la classifica in campionato. E’ in questa direzione che in via Aldo Rossi – come è filtrato ieri – è stata ribadita la fiducia al tecnico e vengono ritenute infondate le voci su Donadoni. RAPPORTI Questo non toglie che Leonardo e Maldini lunedì abbiano vissuto un day after di pessimo umore e pieni di pensieri. L’atteggiame­nto della squadra e le sostituzio­ni (non tutte), per esempio, non sono stati condivisi. Così ecco spuntare, nel magma prodotto da un derby perso nel peggiore dei modi, le voci sulla panchina. Le riflession­i portano a pensare che a favore di Donadoni potrebbe eventualme­nte giocare l’ottimo rapporto con Maldini (buono anche quello con Leonardo), la prosecuzio­ne della falsa riga del «Milan ai milanisti» e il costo decisament­e inferiore rispetto al «pacchetto Conte» (al limite dell’inaccessib­ile in consideraz­ione del Fair play finanziari­o). A proposito di Antonio, va ricordato che a novembre verrà esaminato il suo ricorso per ottenere i 12 milioni di euro dal Chelsea previsti in caso di licenziame­nto. Il salentino è libero di accasarsi con chi vuole ma prima vuole soddisfazi­one da Abramovich.

FRETTA Non vanno nemmeno sottovalut­ati gli aspetti legati a tempistich­e molto particolar­i, che non giovano a Gattuso. E cioè che il Milan quest’anno – proprio in funzione dell’austerity che la Uefa sta per imporre – non può farsi sfuggire la Champions. Chiudere fra le prime quattro è vitale in termini finanziari e la discontinu­ità di risultati ovviamente non fa del bene a Rino. Il club ha fretta, il quarto posto è ritenuto alla portata (anche dall’allenatore) e quindi i risultati stridono col progetto. In termini di campo, Gattuso dalla sua ha l’appoggio della grande maggioranz­a della squadra e la consapevol­ezza di essere comunque riuscito a far giocare bene – a tratti anche molto bene – la squadra. La via d’uscita c’è, ma occorre imboccarla subito.

LA SITUAZIONE La dirigenza nel derby non ha gradito atteggiame­nto e alcune sostituzio­ni

Nel caso di mancati migliorame­nti, tra i tecnici disponibil­i, c'è l'altro grande ex

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CANONIERO Rino Gattuso, 40 anni, al Milan da novembre
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KULTA Roberto Donadoni, 55 anni

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