La Gazzetta dello Sport

Più che un talismano Ora sudore e altruismo «Ringrazio i tifosi»

SU CAICEDO C’ERA RIGORE SU LULIC NO ●L’ecuadorian­o, al primo gol stagionale in Europa League, è la vera rivelazion­e

- LA MOVIOLA GIULIO SAETTA INVIATO A MARSIGLIA s.cie

● Al 20’ del primo tempo, contatto molto dubbio Kamara-Caicedo in area del Marsiglia: l’attaccante biancocele­ste è sbilanciat­o ma tocca la palla col sinistro prima di venire travolto, lo spagnolo Gil Manzano decide di lasciare correre. All’8’ della ripresa, corretta l’uscita bassa di Mandanda su Lulic lanciato in porta da Caicedo.

Eadesso non toglietelo più. Quinta partita da titolare e quinta vittoria per la Lazio. Ma l’ecuadorian­o Felipe Caicedo non è «solo» un portafortu­na. E’ qualcosa di molto di più. E’ la rivelazion­e di questa prima parte della stagione laziale, una sorta di nuovo acquisto che, dopo un’annata vissuta tra delusioni e la scarsa consideraz­ione dell’intero ambiente laziale, si sta ora riscattand­o di partita in partita, di prestazion­e convincent­e in prestazion­e convincent­e. Il classico bruco che diventa farfalla, insomma.

LA METAMORFOS­I Sembrava, l’anno scorso, il classico giocatore generoso ma poco tecnico. Un centravant­i buono per «fare la guerra», ma poco avvezzo a fare quello che un attaccante deve saper fare: segnare. E invece quest’anno è diventato l’uno e l’altro. E’ rimasto un calciatore che corre sempre in aiuto dei compagni quando c’è bisogno, ma è diventato anche un elemento in grado di illuminare la manovra e di finalizzar­la. Al Velodrome ha fatto vedere appunto tutto questo. Le palle servite a Immobile di tacco (con Ciro che ha colpito il palo) nel primo tempo e a Lulic nella ripresa (il bosniaco si è divorato il gol davanti a Mandanda) sono roba da palati fini. E poi, visto che i compagni vanificava­no i suoi assist, l’ecuadorian­o ha pensato bene di andarlo a fare lui il gol della sicurezza. Il suo secondo stagionale, dopo quello segnato al Genoa in campionato, il primo in Europa League, manifestaz­ione nella quale l’anno scorso realizzò 3 reti. Scatto bruciante sull’assist di Immobile e freddezza estrema davanti al portiere francese.

TALISMANO «Abbiamo giocato una grande partita - dice alla fine l’attaccante biancocele­ste -. E’ stata una delle più importanti tra quelle disputare AFP quest’anno. Io portafortu­na? Sono contento di dare una mano alla mia squadra, dobbiamo continuare così». Sulla sua metamorfos­i l’ecuadorian­o ammette: «Mi sento più in forma rispetto alla scorsa stagione e questo certamente è una cosa che mi aiuta. Penso di aver fatto una buona prestazion­e, ringrazio il mister che mi ha dato fiducia e i tifosi che mi incitano costanteme­nte». Unico neo l’affaticame­nto muscolare che lo ha costretto a uscire a un quarto d’ora dalla fine: «Ma non è niente, solo un po’ di stanchezza - rassicura. E Inzaghi se lo coccola. «Per me non è una sorpresa perché conoscevo il suo valore, però effettivam­ente sta crescendo in maniera esponenzia­le di partita in partita».

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L’ecuadorian­o Felipe Caicedo, 30, seconda stagione alla Lazio

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