«Sono ritornato più forte di prima Rivoglio l’Europa»
●Lo sloveno dell’Atalanta e la malattia alle spalle: «Sono sincero, in ospedale il calcio era l’ultimo dei miei problemi. Pensavo soltanto a guarire»
Vietato fermarsi, «riconquistiamola» è il suo grido di battaglia. Match winner a Verona con una tripletta-show, ora è protagonista anche a parole. Zero dubbi, Ilicic è tornato e si fa portavoce di un popolo che vuole volare: «Mi mancano i grandi stadi, voglio conquistare l’Europa». Impossibile, però, farcela da solo. Lo sloveno si smarca dal ruolo di salvatore della patria: «Solo con me non si va da nessuna parte, siamo un gruppo». Dopo 5 presenze in A, c’è il Parma nel mirino: «Squadra tosta, ma giocando da Dea possiamo battere tutti». Questo il futuro immediato. Il recente passato racconta del periodo più duro di sempre: «Certe cose ti segnano, pensi alla vita in modo diverso». Out dal 25 luglio al 6 settembre, quella maledetta infezione alla mandibola è dimenticata.
Ilicic, il peggio è passato.
«Ho sofferto molto, il calcio era l’ultimo dei pensieri. Ringrazio la mia famiglia, club, tecnico e compagni: il loro supporto non è mai mancato».
Il Josip uomo è più forte di prima?
«Sicuro, vivendo certe situazioni si impara a dare il giusto peso alle cose. Questo è l’unico aspetto positivo della malattia che ho superato».
Il recupero non è stato facile.
«Serviva del tempo, non era un problema come gli altri e per due mesi non mi sono mosso. Sono ripartito non da zero, ma da meno 10. Confrontandomi con mister e staff medico sono tornato».
Stato di forma attuale: pollice all’insù?
«Non sono al 100%, ma sto bene. I colpi ci sono e giocando con continuità tornerò al top. Le punizioni? Mi sto allenando, quanto mi mancano...».
Pensa ancora a Copenaghen?
«Sincero? Ero ricoverato e del calcio non volevo saperne».
Dove arriva questa Dea targata Ilicic?
«A parole, anche in Champions! Scherzi a parte, voglio essere d’aiuto. A Verona abbiamo vinto grazie al collettivo, DELL’INFEZIONE MANDIBOLARE non per i miei gol. Ma ora testa al Parma: se fallissimo, i punti di Verona perderebbero di significato».
Ultimamente bel gioco e pochi risultati.
«La prestazione non mancata, il successo era solo questione di tempo. Poi ci sono gli avversari, questa Serie A è la più difficile da quando sono in Italia. Col Chievo c’erano varie insidie, non si dica che l’1-5 è frutto dei loro demeriti. Abbiamo giocato alla grande». è mai
La famiglia Percassi ha speso parole importanti nei suoi confronti.
«Quando si vince è più facile essere di buon umore ed è bello giocare col sorriso. Ringrazio la proprietà, ma resto coi piedi per terra. Io sono questo, non cambierò mai».
Cosa teme del Parma?
«Squadra di valore, saranno 90’ complicati, ma siamo più forti, giocando da Atalanta possiamo vincere con chiunque».
Ilicic allenatore dove colloca... Ilicic?
«Ovunque, mi trovo bene con tutti. Basta farmi giocare! (Ride, ndr). Gomez? Grande, con lui è più semplice».
Punte ancora a secco: un’anomalia.
«Le squadre si chiudono parecchio, rispetto al passato c’è meno spazio. Normale far più fatica, ma i nostri si sbloccheranno. A volte basta poco, io stesso non avrei mai immaginato di tornare con una tripletta».
Per ora non si parla d’Europa: si accoda?
«Mi mancano quelle notti e i grandi stadi. Voglio tornarci».
Mercato: retroscena da svelare?
«Nel calcio attuale si parla tanto di Cina, ma posso andarci quando voglio. Mi hanno accostato a tutte le big del mondo, ma sono qui e ci sto benissimo». Dopo un grido di battaglia con l’Europa sullo sfondo, una dichiarazione d’amore per la sua Dea. Ilicic è tornato e non vuole più fermarsi. POCHI DUBBI
Le presenze di Ilicic nella sua nazionale, la Slovenia (cinque i gol segnati). Ilicic ha debuttato nel 2010, in amichevole contro l’Australia (2-0)
PER DUE MESI NON MI SONO MOSSO. SONO RIPARTITO DA MENO 10...
LA GRANDE PAURA
SU PERCASSI «Ringrazio la proprietà, ma io sono questo e non cambierò mai»
«Quando si vince è più facile essere di buon umore, è bello giocare col sorriso»