La Gazzetta dello Sport

Loeb, l’erede in casa: «Ogier colpo Citroën, ma il mio futuro...»

●Il campioniss­imo torna in gara: «Il 10o titolo? Meglio uno nel cross». L’anno prossimo forse i due Sébastien insieme

- Giovanni Cortinovis

Il Rally di Spagna, penultimo appuntamen­to del Mondiale, si è aperto ieri con la superspeci­ale di 3,2 km al Montjuic (Barcellona) vinta da Sébastien Ogier (Ford) con 3,7 secondi di vantaggio su Thierry Neuville (Hyundai). Prima ancora di muovere la classifica c’è stato un duplice spavento per il belga e per Sébastien Loeb, usciti di strada nello shakedown, il primo con cappottame­nto. La giornata nera del nove volte campione iridato, in gara con la Citroën C3 WRC, è continuata con un errore in un tornante che gli è costato parecchi secondi. Per prepararsi a questo appuntamen­to, già vinto 8 volte in passato, la settimana scorsa il francese aveva affrontato due giorni di test in Catalogna. Per l’alsaziano, impegnato nel Mondiale Rallycross, dove è 5o in classifica, è il 3o appuntamen­to stagionale con i rally: «Quest’anno sia in Messico sulla terra sia in Corsica sull’asfalto, nei miei precedenti impegni in WRC, ho fatto vedere delle belle cose. Anche se poi i risultati finali non l’hanno certificat­o».

OBIETTIVO In entrambe le gare Loeb ha stabilito il miglior tempo in tre speciali, ma in Messico, complice una foratura, è giunto 5o mentre sull’isola un’uscita di pista l’ha relegato al 14o posto: «Mi piacerebbe riuscire a disputare un rally completo senza commettere errori. I due giorni di test sono andati bene, ma il livello attuale è talmente alto che sarebbe pretenzios­o dire che voglio battermi con i tre in bagarre per il titolo. Spero di essere nel gruppo di testa, di salire sul podio». Un aiuto potrebbe arrivargli oggi dalle 6 prove speciali sullo sterrato (le speciali di sabato e domenica sono invece tutte sull’asfalto) in cui partendo dietro si troverà la traiettori­a pulita da chi lo precede: «Se il terreno resta secco, dovremo approfitta­re dell’ordine di partenza, stando però attenti alle pietre che si nascondono un po’ dappertutt­o». La stagione corrente per la Citroën è stata avara di soddisfazi­oni: nessuna vittoria e appena tre podi, uno a testa con Kris Meeke, Mads Ostberg e Craig Been. Loeb non crede però che la colpa sia imputabile alla C3 WRC: «Da aprile, quando ho corso in Corsica, ad oggi il setup è lo stesso, perché l’auto andava già bene. Restano due o tre piccoli dettagli da sistemare e per questo abbiamo cambiato qualcosa a livello di geometria».

NEL 2019 Con l’abbandono del rallycross alla fine dell’anno, la sua esperienza nella serie sembra conclusa: «Dovendo scegliere preferirei conquistar­e un titolo nel rallycross piuttosto che il 10o nei rally. Purtroppo il rallycross è un po’ frustrante perché le gare sono troppo corte e la prima curva è spesso decisiva: nonostante in ogni manche realizzass­i sempre uno dei 3-4 migliori tempi poi mi ritrovavo 9°». Resta l’incognita dell’anno prossimo, inclusa l’ipotesi di fare da compagno di squadra a Ogier: «Per Citroën è un grande colpo. L’auto non è male ma serve anche un pilota vincente e nei rally ce ne sono meno che in pista. È un ingaggio che fa bene a tutto il team, anche per l’umore, il talento di Ogier lo conosciamo. Io però non ho ancora riflettuto sull’anno prossimo».

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CHE STRISCIA

I Mondiali vinti da Sébastien Loeb, consecutiv­i tra il 2004 e il 2012, tutti con la Citroën

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Sebastian Loeb, 44 anni, nove volte iridato rally

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