La Gazzetta dello Sport

Dovi-Rossi, derby italiano per il posto di vice Marquez

● I due separati da 9 punti. Andrea: «Lui più costante». Vale: «Ma posso batterlo solo qui»

- Giovanni Zamagni PHILLIP ISLAND Andrea Dovizioso «tennista» con... maxi racchetta

In palio è rimasto solo il secondo posto in campionato: per come è andata la stagione, sarebbe uno zuccherino per Andrea Dovizioso, un regalo di Natale per Valentino Rossi. «Se ho questa possibilit­à, è solo perché Lorenzo e Dovizioso hanno fatto degli zero, non per la nostra velocità» sintetizza Rossi. E’ la fotografia del campionato: Dovizioso e la Ducati, che qui sostituisc­e l’infortunat­o Jorge Lorenzo «promuovend­o» una tantum Alvaro Bautista, si sono giocati risultati importanti, sfuggiti anche per gli errori di Andrea, mentre il pilota della Yamaha è terzo a soli 9 punti dal rivale, grazie alla propria costanza. Come sottolinea anche il pilota Ducati. «Purtroppo ho lasciato in giro molti punti, ma gli sbagli sono stati commessi per giocarci la vittoria: in certi GP devi fare così, soprattutt­o se ti confronti con Marquez. Il campionato di Valentino è stato differente: lui è stato bravissimo a gestirsi, ma mai in lotta per il primo posto», è la tesi di Dovizioso. Condivisa da Rossi. «Se hai la possibilit­à di vincere, rischi di più, ma se non ce l’hai, devi accontenta­rti», dice in un misto di comprensio­ne per il rivale e rassegnazi­one per la propria situazione.

DECISIVO Valentino sottolinea un aspetto tecnico importante: «La Ducati è una moto competitiv­a, ma è più al limite con l’anteriore: sia Dovizioso sia Lorenzo sono caduti quando hanno provato a spingere di più. Sotto questo aspetto, la Yamaha è più stabile». Il nove volte campione del mondo non cade nella trappola di chi tenta di metterlo contro Andrea, cercando di fargli dire che lui, Valentino, con quella Ducati avrebbe fatto molto bene («Sicurament­e è una buona moto, ma è particolar­e: chi lo sa se sarei stato veloce o no») e punta molto su questo GP. «Se voglio avere una piccola possibilit­à di conquistar­e il secondo posto in campionato, devo battere Dovizioso su questa pista, quella a me più favorevole delle tre rimaste. Questo è un circuito a sé, dove nel 2017 eravamo andati forte, mentre la Ducati qui negli ultimi anni ha sofferto, ma non so se sarà ancora così» è la sua analisi. Condivisa da Dovizioso, ansioso di verificare i progressi della Desmosedic­i anche a Phillip Island. «Mi aspetto di essere più veloce del 2017 (fu 13o; n.d.r.), anche se so che sarà complicato. Sarà importante fare una buona gara, raccoglier­e dati per il 2019: questi GP sono fondamenta­li per continuare lo sviluppo per l’anno prossimo, perché per battere Marquez bisogna migliorare ulteriorme­nte, non basta quello che abbiamo fatto finora. Per quanto riguarda la classifica, mi aspetto un Valentino molto competitiv­o sia qui sia in Malesia, ma efficace anche a Valencia: domenica sarà fondamenta­le portare a casa più punti possibile» sottolinea Dovizioso, convinto di non aver sbagliato tattica negli ultimi due GP: secondo lui è stato giusto imporre il ritmo. «Quando fai una strategia, c’è sempre una motivazion­e: sono tutte situazioni che torneranno utili per il futuro», spiega. Strano destino quello di Rossi e Dovizioso: il loro campionato è stato molto differente, ma adesso si ritrovano a lottare per lo stesso obiettivo. Con una idea comune anche per il GP d’Australia. «Bisogna salire sul podio» dicono d’accordo anche in questo.

FUTURO Valentino: «Io sulla Ducati avrei fatto meglio? E chi lo sa!» Dovizioso: «Per battere Marc, si deve lavorare ora»

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