Zenga blocca il Palermo Oggi il Pescara
●>osso a Trajkovski, Zenga in vantaggio con Segre ma la squadra di Stellone non molla e trova l’1-1
L’anticipo finisce 1-1. La capolista col Cittadella può allungare. Caos format: la Figc decide martedì
Sembrava chiuso in una bolla ormai piena solo di rimpianti, il Palermo. Destinata a durare fino alla fine. Poi all’improvviso spunta il destro vincente di Struna in mischia, in fondo all’ultimo assalto, e la bolla rosanero esplode: ne esce lo sloveno festeggiato dai compagni e dal Barbera con in dote il quinto gol in questa stagione dei siciliani segnato dopo il 40’ del secondo tempo. Segno di un carattere d’acciaio. E il colpo fuori tempo massimo del difensore consegna ai padroni di casa un punto pesante in inferiorità numerica e rovina la festa di un ottimo Venezia, ben messo in campo da Zenga, che ormai pensava di aver ormeggiato in porto i 3 punti in coda ad un match di intensità terribile con un’espulsione e 6 ammoniti.
ALL’ASSALTO Al Barbera succede che il Palermo interpreti il match alla costante ricerca del gol. Come impone la zona degli sogni occupata stabilmente. Stellone mantiene la parola e applica il turnover cambiando sei giocatori (dentro dal 1’ Salvi, Aleesami, Haas, Fiordilino, Trajkovski e Puscas) rispetto all’ultima sfida di Lecce. I rosanero usano il possesso palla in mezzo come fune per issarsi sulla trequarti, dove gli ospiti con calma olimpica leggono e aggrediscono il dispositivo dei siciliani con Suciu e Bentivoglio puntuali sulle linee di passaggio altrui. Quando Aleesami e Fiordilino provano ad allargare il campo, Falzerano e Di Mariano si mostrano casellanti inflessibili. Tocca allora al solito Nestorovski inventarsi una rovesciata in area (come in avvio, pallone di pochissimo a lato) o ingaggiare duelli rusticani in area con Domizzi e Modolo nella speranza di farli cadere in trappola e procurarsi un rigore. Ma in un paio di occasioni Pezzuto non abbocca. In fondo ad un primo tempo ultrattico e fisico per poco non ci
scappa il gol sorpresa del Venezia, quando al 37’ un tracciante intriso di veleno di Di Mariano attraversa l’area affollata e non inquadra la porta per pochi centimetri, poi gli ultimi minuti sono di marca rosanero con un siluro di Jajalo su cui è reattivo in tuffo Vicario e un assalto di Trajkovski anticipato sul più bello dal portiere dei veneti.
TALISMANO A lungo accampati fuori dall’area, i siciliani non trovano il timing giusto per sferrare il colpo risolutore. E i veneti continuano a mostrarsi inflessibili nell’affondare i tentativi di riemersione dei padroni di casa. Fino a quando al 1minuto 14 della ripresa l’appena entrato Segre lascia partire un destro violento dai 25 metri che viene deviato col piede da Haas quel tanto che basta per ingannare
Brignoli: è il colpo di scena, adrenalina pura per gli ospiti. Al Palermo, invece, saltano i nervi e Trajkovski commette un fallo assurdo su Di Mariano e viene espulso, mentre il terreno di gioco diventa un piano inclinato per gli ospiti. Che possono scivolare beati verso la vittoria. I rosanero ci provano con Haas e in due occasioni col solito Nestorovski, ma Vicario è ispirato come nelle migliori giornate. Eppure, quando ormai Zenga (espulso) crede di aver portato a termine la vendetta (fu esonerato dal presidente rosanero Zamparini nel 2009), entra in scena Struna e il Palermo va a dormire più vicino al Pescara: la corsa è frenata dopo due vittorie di fila, ma a Stellone va benissimo così.
LA SERATA Decisivo un gol in mischia dello sloveno: il quinto dei siciliani dopo l’85’
Anche Coach Z viene espulso: ma la sua squadra è sempre in partita