La Gazzetta dello Sport

Sfida tra punte spuntate «La crisi di Gallo e Cholito? È questione di equilibrio»

●●raziani, Galli, Agroppi e Pecci analizzano le difficoltà di Torino e Fiorentina e il digiuno del gol degli attaccanti Belotti e Simeone

- Luca Calamai

ZAZA E BELOTTI COME ME E PULICI, SIA FISICAMENT­E SIA TATTICAMEN­TE

FRANCESCO GRAZIANI 65 ANNI

L’ATTACCO DEL TORO È PIÙ FORTE: LA VIOLA VIVE DEL SOLO CHIESA

GIOVANNI GALLI 60 ANNI

Le vie del gol di Torino e Fiorentina sono un mistero ancora da decifrare. Mazzarri e Pioli stanno cercando dall’inizio del campionato la formula giusta. Non un esercizio semplice visto che, al momento, devono convivere con la crisi d’ispirazion­e di Belotti e Simeone e con la fragilità emotiva di Pjaca. Per uscire dal tunnel non bastano la classe di Chiesa e Iago Falque o la fisicità esplosiva di Zaza. Serve qualcosa in più. Toro-Fiorentina è una sfida che vale già tanto. «Sono due squadre che lottano per lo “scudetto B”, quello che garantisce il posto in Europa League. Lo scontro diretto darà una prima sentenza» spiega Eraldo Pecci, un doppio ex. Ecco perché granata e viola hanno bisogno di ritrovare subito i gol e i «numeri» dei gioielli di famiglia. Ma come riuscirci? Lo abbiamo chiesto a quattro personaggi che hanno indossato le due maglie.

GRAZIANI «Mazzarri – osserva Ciccio Graziani – deve avere coraggio e proporre a tempo pieno la coppia Zaza-Belotti. Il mister vada a rivedere le immagini del mio Toro. I movimenti e i gol che hanno reso grandi il sottoscrit­to e Pulici. I due bomber hanno molto in comune con noi dal punto di vista fisico e tattico. Hanno la stessa disponibil­ità al sacrificio. Zaza può partire alle spalle di Belotti. Magari girarci intorno. E Iago Falque può

SIMEONE NON HA LA FISICITÀ PER REGGERE IL PESO DELL’ATTACCO

ALDO AGROPPI 74 ANNI

BELOTTI PARE SPENTO: HA INCISO L’ESCLUSIONE DALLA NAZIONALE

ERALDO PECCI 63 ANNI

dare qualità nell’ultimo passaggio. Certo, con tre attaccanti così in campo il resto della squadra deve trovare il giusto equilibrio. La crisi di Simeone? Il Cholito è vittima di un equivoco tattico: non è una prima punta. Per rendere al meglio avrebbe bisogno di uno come Pavoletti. Invece Pioli come punta centrale alternativ­a ha solo Vlahovic. E Pjaca? È al 30% del suo potenziale. In certi movimenti palla al piede mi ricorda Laudrup. I colpi ce li ha. Ma non ha fiducia. Alla fine resta solo Chiesa che fa quattro ruoli: terzino, mediano, ala e punta. Troppo anche per un talento come Federico».

GALLI «Il Torino – spiega Giovanni Galli – ha un attacco più forte rispetto alla Fiorentina. Certo, Belotti si è smarrito. Ed è difficile capire perché. Forse non ha ancora recuperato al 100% dopo l’infortunio, forse non ha retto la pressione per la sua valutazion­e altissima. Ora tocca alla società e a Mazzarri aiutarlo. Credo che lui e Zaza potrebbero benissimo giocare insieme. Sono due generosi, fanno pressing in fase di non possesso, mordono le caviglie agli avversari. È una buona opzione. La Fiorentina, invece, per il momento vive del solo Chiesa. Che tra l’altro spesso non è neppure capito dai compagni. Le difficoltà di Simeone? Non è Icardi, che può anche stare fuori dal gioco per tutta la partita perché poi, in un attimo, realizza la rete decisiva. Il Cholito per rendere al meglio deve stare dentro la gara, correre, pressare, sacrificar­si. Forse ha pensato che correndo meno avrebbe avuto più freschezza in zona gol. Ma così rischia di perdere la sua identità».

AGROPPI «La questione – dice Aldo Agroppi – è semplice: la Fiorentina non ha Batistuta e il Toro non ha Pulici e Graziani. Simeone è un bravo ragazzo. Ha la faccia pulita. Ma non ha la fisicità per reggere il peso dell’attacco e Pjaca non lo aiuta. La Fiorentina deve aggrappars­i a Chiesa che con la sua qualità può riaccender­e il Cholito. Però i due giovani viola devono perfeziona­re la loro intesa. Belotti, invece, è diventato di colpo timido in campo. Quasi spaurito. Come ha preso l’arrivo di Zaza? Forse patisce la concorrenz­a? Non conosco gli umori dello spogliatoi­o granata. Penso però che poche squadre possano permetters­i Belotti, Zaza e Iago Falque. Il calcio vive di equilibri delicati. Comunque Toro e Fiorentina mi piacciono. Possono lottare per il quinto posto che, per loro, vorrebbe dire vincere lo scudetto».

PECCI L’ultimo doppio ex è Eraldo Pecci. «Certo il c.t. Mancini non ha aiutato il Toro non convocando Belotti. Per il Gallo è stato un brutto colpo dal punto di vista psicologic­o. Negli ultimi tempi sembra quasi che a Belotti sia spenta la luce dentro. Sento che molti tifosi granata vorrebbero i due bomber davanti. L’idea è intrigante. Ma non è facile da realizzare. Uno dei due dovrebbe fare come Mandzukic nella Juve. Cioè, nella necessità, trasformar­si in mediano. La Fiorentina è un’esplosione di gioventù. Chiesa è un piccolo fenomeno ed è anche un furbetto. Il salto di qualità può arrivare grazie a Pjaca se il croato smette di essere un oggetto misterioso. L’ex Juve è talento allo stato puro. Ma per adesso ha fatto vedere solo spiccioli delle sue qualità».

I GOL MANCANTI Per i «doppi ex» è fondamenta­le l’aiuto dei compagni di reparto: Iago e Zaza tra i granata, Chiesa e Pjaca in casa viola

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