La Gazzetta dello Sport

«Una provincial­e che pensa da big: ecco il segreto»

- F.f.

«Il modello Atalanta e il futuro del calcio-business». È il tema dell’evento che si è tenuto ieri alla Confindust­ria Bergamo. Ospite d’onore Antonio Percassi, presidente nerazzurro che ha sottolinea­to l’importanza dello stadio di proprietà: «Doveroso andare in questa direzione, il nostro sarà spettacola­re». Sui dettagli del progetto: «Nel 2019 inizierann­o i lavori per la Curva Pisani, nel 2020 toccherà alla Morosini e nel 2021 alla Tribuna Ubi».

ESTERO AVANTI In Italia poche società dispongono di un impianto proprio. Il patron individua il problema: «Iter per le autorizzaz­ioni troppo lungo e costi pesanti. Squadroni a parte, le altre fanno fatica. Noi abbiamo speso circa 40 milioni, cifra elevata. Una soluzione? Maggior sostegno dal credito sportivo». Per tanti motivi, l’estero rimane avanti («Si pensi al Psg: nel primo giorno di Neymar ha venduto 100.000 divise»), ma c’è comunque fiducia. Percassi elogia Suning: «Investe nel modo giusto, l’Inter otterrà grandi risultati». Chiosa sulla Var: «Utile, da utilizzare correttame­nte», spiega con un sorriso ripensando a Firenze.

ESEMPIO DEA Dall’extra al campo. Il presidente applaude il progetto tecnico della Dea: «Molti tecnici pensano al gioco, il movimento è in crescita. L’Atalanta è stata la prima provincial­e a pensare da big, siamo un esempio». Finale tra presente («Serie A dura, mi piacciono Sassuolo e Spal») e prospettiv­e da Europa League: «A Dortmund non meritavamo di uscire, c’è ancora l’amaro in bocca. È un torneo che fa crescere, ma per ora non parliamone. Porta sfortuna...».

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Antonio Percassi, 65 anni, ieri all’incontro con gli industrial­i

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