Sfida-gol Immobile tra Icardi e il 2° posto
●Mogli social e ossessione del gol: dal 2016 nella Top 10 in Europa Con Maurito, Spalletti guarda il secondo posto. Ciro vuole il sorpasso
Come loro, nessuno. Almeno in Italia, dall’estate 2016. Cioè da quando Ciro Immobile indossa la maglia della Lazio. Lazio-Inter è una partita che rievoca ricordi dolceamari per entrambe le tifoserie – gemellate e amiche —, ma soprattutto stasera all’Olimpico sarà la sfida tra i due capocannonieri dell’ultima Serie A, nonché i migliori marcatori in Italia delle ultime due stagioni e un po’, periodo in cui Immobile ha realizzato le stesse reti in campionato di Cristiano Ronaldo (58) e una più di Icardi (57), piazzandosi al settimo posto nei principali campionati europei dove – neanche a dirlo – comanda Messi con 78 reti. In comune hanno il vizio del gol, le mogli social, il mese di nascita e la voglia di vincere. Lo scorso 20 maggio fu tripla vittoria per Icardi, autore del gol del momentaneo 2-2 che permise a se stesso di agganciare Immobile al comando della classifica marcatori all’ultima giornata e all’Inter poi di vincere a Roma e conquistare la qualificazione in Champions, cambiando di fatto ogni scenario futuro. Anche per Immobile, che quella sera giocò senza essere pienamente guarito da un precedente infortunio muscolare e il suo apporto fu limitatissimo. Insomma, una beffa nella beffa.
NUOVO MAURITO Chissà cosa sarebbe successo dunque a Mauro Icardi in caso di mancata Champions quest’anno. Lo ha ammesso lo stesso capitano nerazzurro: «Mi sono arrivate delle offerte ma non volevo cambiare. Milano è la mia casa e volevo la Champions qui». La notte del 20 maggio, in sostanza, è stata una specie di Sliding doors verso una nuova carriera. Quest’anno, due reti nelle prime due uscite nell’Europa dei grandi, la Seleccion ritrovata con addirittura una maglia da titolare nell’ultimo test contro il Brasile. E poi c’è l’assalto alla storia dell’Inter in continuo aggiornamento: 113 gol totali, con l’ultima perla che ha deciso il derby di Milano. L’Olimpico lo scorso anno è stato stadio amico, e non solo per la Champions; contro la Roma fu doppietta da fuoriclasse dell’area di rigore. Per Spalletti può fare ancora meglio, partecipando di più alla manovra, rinunciando a piantarsi lì nell’area in attesa della palla da mangiare a favore di un maggior movimento. Ma poi conta il risultato. E quando si parla di Icardi la rima col gol viene naturale. Uno vincente stasera varrebbe il secondo posto.
CIRO ON AIR La storia si ripete, dunque, ma — chissà — il finale sarà forse diverso. Il grande rimpianto di Immobile, la scorsa stagione, è stato quell’infortunio muscolare che lo ha messo fuori causa nell’ultimo mese di campionato. Senza di quello avrebbe potuto vincere la classifica cannonieri da solo (e non in coabitazione con Icardi), avrebbe potuto lottare fino alla fine per la Scarpa d’oro europea ed avrebbe, soprattutto, potuto condurre la Lazio in Champions prima dell’amaro spareggio con l’Inter. Ma adesso che,
CONFRONTO
A maggio insieme capocannonieri, ma l’argentino si è preso la Champions
In Serie A da quando è a Roma il laziale ha fatto 58 gol, il nerazzurro 57
cinque mesi dopo, il calendario propone la rivincita di quella sfida finita male ecco che Immobile è di nuovo in condizioni precarie. Non si è allenato negli ultimi due giorni a causa di un affaticamento muscolare, conseguenza della maiuscola (e dispendiosa) prestazione di Marsiglia. Ma questa sera ci sarà. Stringerà i denti, come sempre in questi casi, e scenderà in campo. Troppo forte il desiderio di «vendicarsi» della squadra che gli ha negato la gioia di rivivere l’atmosfera della Champions. E poi, se non bastasse, c’è pure il confronto a distanza con Icardi. Perché Ciro non è tipo che si accontenti di primeggiare in coppia con qualcun altro. Sul trono del gol vuole restare anche quest’anno, possibilmente da solo. E stasera, anche se in condizioni precarie, cercherà di ribadirlo di fronte a quell’Icardi che resta uno dei suoi rivali più pericolosi. Alla lunga entrambi dovranno vedersela con CR7, ma meglio fare un passo alla volta. A partite dal testa a testa di oggi.