La Gazzetta dello Sport

Sfida-gol Immobile tra Icardi e il 2° posto

●Mogli social e ossessione del gol: dal 2016 nella Top 10 in Europa Con Maurito, Spalletti guarda il secondo posto. Ciro vuole il sorpasso

- Stefano Cieri Vincenzo D’Angelo

Come loro, nessuno. Almeno in Italia, dall’estate 2016. Cioè da quando Ciro Immobile indossa la maglia della Lazio. Lazio-Inter è una partita che rievoca ricordi dolceamari per entrambe le tifoserie – gemellate e amiche —, ma soprattutt­o stasera all’Olimpico sarà la sfida tra i due capocannon­ieri dell’ultima Serie A, nonché i migliori marcatori in Italia delle ultime due stagioni e un po’, periodo in cui Immobile ha realizzato le stesse reti in campionato di Cristiano Ronaldo (58) e una più di Icardi (57), piazzandos­i al settimo posto nei principali campionati europei dove – neanche a dirlo – comanda Messi con 78 reti. In comune hanno il vizio del gol, le mogli social, il mese di nascita e la voglia di vincere. Lo scorso 20 maggio fu tripla vittoria per Icardi, autore del gol del momentaneo 2-2 che permise a se stesso di agganciare Immobile al comando della classifica marcatori all’ultima giornata e all’Inter poi di vincere a Roma e conquistar­e la qualificaz­ione in Champions, cambiando di fatto ogni scenario futuro. Anche per Immobile, che quella sera giocò senza essere pienamente guarito da un precedente infortunio muscolare e il suo apporto fu limitatiss­imo. Insomma, una beffa nella beffa.

NUOVO MAURITO Chissà cosa sarebbe successo dunque a Mauro Icardi in caso di mancata Champions quest’anno. Lo ha ammesso lo stesso capitano nerazzurro: «Mi sono arrivate delle offerte ma non volevo cambiare. Milano è la mia casa e volevo la Champions qui». La notte del 20 maggio, in sostanza, è stata una specie di Sliding doors verso una nuova carriera. Quest’anno, due reti nelle prime due uscite nell’Europa dei grandi, la Seleccion ritrovata con addirittur­a una maglia da titolare nell’ultimo test contro il Brasile. E poi c’è l’assalto alla storia dell’Inter in continuo aggiorname­nto: 113 gol totali, con l’ultima perla che ha deciso il derby di Milano. L’Olimpico lo scorso anno è stato stadio amico, e non solo per la Champions; contro la Roma fu doppietta da fuoriclass­e dell’area di rigore. Per Spalletti può fare ancora meglio, partecipan­do di più alla manovra, rinunciand­o a piantarsi lì nell’area in attesa della palla da mangiare a favore di un maggior movimento. Ma poi conta il risultato. E quando si parla di Icardi la rima col gol viene naturale. Uno vincente stasera varrebbe il secondo posto.

CIRO ON AIR La storia si ripete, dunque, ma — chissà — il finale sarà forse diverso. Il grande rimpianto di Immobile, la scorsa stagione, è stato quell’infortunio muscolare che lo ha messo fuori causa nell’ultimo mese di campionato. Senza di quello avrebbe potuto vincere la classifica cannonieri da solo (e non in coabitazio­ne con Icardi), avrebbe potuto lottare fino alla fine per la Scarpa d’oro europea ed avrebbe, soprattutt­o, potuto condurre la Lazio in Champions prima dell’amaro spareggio con l’Inter. Ma adesso che,

CONFRONTO

A maggio insieme capocannon­ieri, ma l’argentino si è preso la Champions

In Serie A da quando è a Roma il laziale ha fatto 58 gol, il nerazzurro 57

cinque mesi dopo, il calendario propone la rivincita di quella sfida finita male ecco che Immobile è di nuovo in condizioni precarie. Non si è allenato negli ultimi due giorni a causa di un affaticame­nto muscolare, conseguenz­a della maiuscola (e dispendios­a) prestazion­e di Marsiglia. Ma questa sera ci sarà. Stringerà i denti, come sempre in questi casi, e scenderà in campo. Troppo forte il desiderio di «vendicarsi» della squadra che gli ha negato la gioia di rivivere l’atmosfera della Champions. E poi, se non bastasse, c’è pure il confronto a distanza con Icardi. Perché Ciro non è tipo che si accontenti di primeggiar­e in coppia con qualcun altro. Sul trono del gol vuole restare anche quest’anno, possibilme­nte da solo. E stasera, anche se in condizioni precarie, cercherà di ribadirlo di fronte a quell’Icardi che resta uno dei suoi rivali più pericolosi. Alla lunga entrambi dovranno vedersela con CR7, ma meglio fare un passo alla volta. A partite dal testa a testa di oggi.

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