HAMILTON COME FANGIO 5 CORONE!
●È il re dell’era dei motori ibridi, un pilota rockstar che può insidiare i primati di Schumi
In Messico il campione della Mercedes conquista il suo Mondiale più bello
Una volta ha raccontato che da bambino andava alle gare con un kart di seconda o terza mano, ritrovandosi a combattere contro coetanei benestanti cui era concesso di avere tutto. Forse è stato allora che Lewis Hamilton ha imparato a tirare fuori il meglio anche da un mezzo inferiore e a vincere sfide all’apparenza impossibili. Per lui, nato nei sobborghi di Londra e figlio di un immigrato dell’isola di Grenada che faceva quattro lavori per consentirgli di correre, la vita è stata una lotta contro difficoltà e pregiudizi. Anche a scuola, vittima dei bulli per il colore della pelle, diversità di cui oggi va orgoglioso e che difende come simbolo di indipendenza.
TALENTO Hamilton ha infranto una barriera dietro l’altra, diventando il primo pilota nero in F.1 e il campione simbolo della propria epoca, con 5 Mondiali che ora lo affiancano nella leggenda a Juan Manuel Fangio. In 12 anni ha riscritto la storia, conquistando più pole di chiunque altro, anche del suo idolo Ayrton Senna e di Michael Schumacher, e avvicinandosi ai record di vittorie e titoli dello stesso Schumi. Nessuno poteva im- maginarlo, quando nel 2007 debuttò giovanissimo sulla McLaren, accolto con curiosità e un pizzico di scetticismo, dopo i trionfi in F.3 e GP2. Si capì subito che era un predestinato, uno di quei fenomeni che nascono raramente, tanto da conquistare subito il podio in Australia e vincere in Canada dopo sole sei gare, contendendo il titolo ad Alonso fino all’epilogo di Interlagos, quando i due compagni di squadra se lo fecero soffiare dalla Ferrari di Raikkonen.
MATURO Il tempo è passato in fretta e Hamilton, quasi senza che ce ne accorgessimo, è arrivato a raggiungere numeri impressionanti, destinati a crescere. Continuando così, in un paio di stagioni potrebbe issarsi in cima a tutte le
IL PERCORSO In 12 anni ha riscritto la storia della F.1 battendo il primato di pole
Le affinità con il suo idolo Senna con cui condivide la profonda fede in Dio
classifiche. Negli anni il ragazzo che indossava un casco giallo dello stesso colore di Senna è cresciuto come pilota ed è maturato come uomo, diventando un campione completo e quasi imbattibile, il più veloce sul giro singolo e tra i più forti nei duelli corpo a corpo, dotato di una lucidità straordinaria. Si è visto contro Sebastian Vettel nelle ultime due stagioni. Alla base di tanta sicurezza, la convinzione nel proprio talento e la fede religiosa, altro tratto in comune con Ayrton, che si sentiva investito della missione divina di vincere. Anche Lewis dedica ogni suo trionfo a Dio.
SCOMMESSA
Nel 2013 decise di passare dalla McLaren di Ron Dennis, l’uomo che aveva creduto in lui fin dai 13 anni finanziandogli la carriera, alla Mercedes di Niki Lauda e Toto Wolff. A molti sembrò una scelta folle, una scommessa destinata a fallire. Invece i fatti gli hanno dato ragione e Hamilton ha aperto un ciclo, dominando l’era dei motori ibridi, a eccezione del titolo perso due anni fa contro Nico Rosberg. «Con la Mercedes ho potuto finalmente cominciare a esprimermi — disse Hamilton —. Prima ero solo un prodotto».
LIBERTÀ
Merito di Wolff, che l’ha lasciato vivere e correre come desiderava, al contrario del rigido Dennis. Oggi Hamilton è la rockstar della F.1, personaggio planetario con interessi che spaziano fra moda, musica, cinema e spettacolo, testimonial ideale per i nuovi padroni americani di Liberty Media. Ma questa vita hollywoodiana fatta di incontri, party, sfilate e viaggi intorno al mondo con il suo aereo privato, non ha tolto nulla alla classe dell’inglese. Anzi. La libertà è il segreto con cui Lewis si rigenera mentalmente e trova sempre nuove motivazioni per vincere.
GOLDEN AGE
Nell’ultimo decennio Hamilton ha incrociato una generazione di piloti fortissima, paragonabile solo alla «golden age» degli Anni 7080, riuscendo a imporsi anche con un’auto non sempre superiore. Ha ragione Alonso quando dice «se c’è uno di questa epoca che merita i 5 titoli, è Lewis». Forse lo capiremo davvero solo fra molti anni. Intanto godiamoci il più possibile re Hamilton.
IL PERSONAGGIO
I suoi interessi fuori pista vanno dalla moda alla musica, al cinema
La sua è una vita hollywoodiana che non gli toglie nulla, anzi lo rigenera