La Gazzetta dello Sport

Castro è un ex spietato Il Cagliari guarda in alto Il Chievo resta sottozero

●I sardi dominano con Pavoletti e una prodezza dell’argentino Stepinski accorcia, ma la squadra di Ventura si sveglia tardi

- Alessandra Bocci INVIATA A CAGLIARI

È

una storia di ex. L’ex Ventura che torna a Cagliari dopo molti anni e regala sorrisi ai fotografi. L’ex Maran che disegna un Cagliari dominante e negli ultimi venti minuti si perde nel suo passato. Soprattutt­o l’ex Lucas Castro, che fa uno di quei gol che riescono ai calciatori di sangue blu, non esulta ma condanna gli ex compagni a un’altra giornata di digiuno. Così è la vita, come dirà Rolando Maran dopo la partita. «Di là c’era un pezzo della mia carriera. Emozionant­e, ma adesso mi interessa soltanto il futuro del Cagliari». Futuro roseo, classifica più che buona, così come più che buona è stata per 70 minuti la partita dei sardi, che poi hanno cominciato a ritirarsi come la marea. Un fenomeno cominciato al momento dell’uscita di scena di Pavoletti, che ha messo testa e piede in tutti e due i gol rossoblù, e culminato nel caos dei minuti finali: quando il Chievo accorcia le distanze con un colpo di testa di Stepinski, capace di scappare ai centrali avversari e avventarsi su un cross di Depaoli, il Cagliari perde il filo della partita. Una partita mai nata nel primo tempo, diversa nel secondo.

CONTINUITÀ Maran aveva chiesto di dare continuità ai risultati, Leo Pavoletti dà continuità anche alla striscia di gol: aveva segnato a Firenze dopo le notti in bianco per la nascita del figlio, stavolta festeggia sotto la curva al 15’ dopo aver sfruttato un cross di Joao Pedro fulminando Bani e Cesar. Partita sbloccata, caldo soffocante, ritmi lenti, ingorghi a centrocamp­o: Barella inverte spesso la posizione con Ionita, ma non è nella sua giornata migliore, né a destra né a sinistra. Il Chievo, però, resta in balia del Cagliari in ogni zona del campo, incapace di ragionare al di là dei guizzi di Giaccherin­i, unico recuperato in un mare di assenti (durante il riscaldame­nto era saltato anche Hetemaj). Il risultato non pare neanche lontanamen­te in discussion­e nonostante il minimo vantaggio e il tiro di Depaoli che accarezza il palo nel finale di tempo passa quasi inosservat­o. Alla ripresa Giaccherin­i sfiora subito il pareggio e il Cagliari ha un sussulto. Soprattutt­o, sussultano tutti quando Castro servito da Pavoletti scaglia nella sua ex rete un tiro di violenta bellezza. A quel punto il Cagliari pensa di aver vinto la partita, lo pensa forse Maran che sostituisc­e Pavoletti che gli pareva stanco. Pavo esce fra le ovazioni, Cerri entra e sbaglia quel che si può sbagliare, anche perché il Cagliari si è ritirato nei suoi appartamen­ti e il Chievo con l’ingresso di Birsa ha trovato logica e coraggio. Il gol di Stepinski è la conseguenz­a naturale dei due fattori. Nel finale il Cagliari trema, ma arriva in porto.

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La festa dei giocatori del Cagliari dopo il gol del 2-0 di Castro ANSA

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