Quel gran derby dell’Emilia Il Sassuolo aggancia il Bologna
●Due volte in svantaggio, i neroverdi sono sempre riusciti a riacciuffare il pareggio Reti di Palacio, Marlon, Mbaye e Boateng. La squadra di Inzaghi è in forte crescita
Si chiama... Panc Revolution. De Zerbi esorcizza un Bologna spiritato e ispirato infilando tre uomini che azionano il salvataggio automatico e arrivando addirittura a un centimetro dal touchdown vincente. Inzaghi invece - dopo una gara quasi vinta e nella quale i segnali di proposizione, coraggio e approccio sono stati pieni di sana elettricità - deve sacramentare un bel po’ perché ha rischiato davvero di perderla nel momento in cui i cambi non hanno tenuto alta tensione e squadra, comprimendo il suo Bologna.
PIPPO CRESCE Se la De Zerbiband non vince la quarta gara di fila è perché lo zampone del Bologna è corposo, un Bologna mai visto così propositivo dall’inizio e per molta durata del match. Se però questo Bologna mutato (in 4-3-3) e mutevole (il solito 5-3-2 dopo i cambi) non trionfa è perché la crescita è tanta ma non ancora... completa da poter tenere la squadra tutta incollata al match fino alla fine. La differenza, fra pro e contro, l’ha fatta appunto la panca di De Zerbi. I personaggi in questione sono Matri, Boateng e Sensi: l’ultimo ha preso il rigore per fallo di Calabresi («Ho dei dubbi», dice Inzaghi), il secondo l’ha trasformato per il 2-2 e il primo ha solo accarezzato la stangatona perché a un soffio dal tramonto si è divorato un candito che in altri tempi avrebbe scartato con dolcezza. Cambi che hanno cambiato, però. In tutto questo, serve applaudire anche Inzaghi: l’approccio rossoblù è stato un film quasi mai visto, cortometraggio accompagnato da sviluppi, idee e palla a terra. Nel principio dei due tempi, il Bologna ha graffiato e griffato la partita: il gol di Palacio sotto-porta (botta di Svanberg salvata da Consigli, Santander pesca El Trenza) è timbro d’avvio feroce così come il gol di Mbaye all’alba della ripresa. Crescita, personalità e fame per chi in trasferta non aveva ancora fatto gol.
DUE EPIC FAIL E a proposito di gol, capolavoro di Marlon: botta da 40 metri, una rete che dà il senso di un match anche psichedelico. Perché dentro a una gara in perenne ebollizione si sono visti un palo (Santander), una traversa (Bourabia), due quasi autogol da cineteca (Helander e Gonzalez) e due reti fallite in maniera epica. La prima l’ha buttata Di Francesco (recuperato da Poli). Un gol mangiatissimo, quasi quanto quello di Matri a gara esaurita. Sorride solo Boateng: entra e mette il quarto gol stagionale, un urlo che arriva dalla pancia e dalla panca.