La Gazzetta dello Sport

«Quest’anno le gare migliori della mia vita»

●«Dopo il 2017 ho pensato a crescere ancora. Arrivare a quota cinque è una cosa enorme, una sensazione surreale»

- Massimo Lopes Pegna

E’felice come un bambino Lewis Hamilton, anche se non conquista il quinto Mondiale nel modo in cui avrebbe voluto. Ma il 4° posto, a oltre un minuto dal vincitore, ha un’importanza relativa. Dice: «Una gara orribile, ma ho addosso sensazioni indescrivi­bili». Anche la sua esultanza è moderata. Forse è l’assuefazio­ne a trionfi tanto speciali. Forse il dispiacere per la scomparsa del nonno, giovedì scorso. Ora stacca Vettel e Prost, a quota 4, e agguanta Juan Manuel Fangio. Sbotta: «Sono in Mercedes da quando ho 13 anni e aggiungere questo titolo è una cosa enorme. Soprattutt­o penso a Fangio, anche lui un uomo Mercedes».

Le vittorie di Hamilton, secondo solo a Schumacher (91). Come Michael è l’unico ad aver vinto 9 gare all’anno in cinque diversi campionati Saluta con la mano gli oltre centomila spettatori, anche se molti sono vestiti di rosso Ferrari. Estrae di tasca l’inseparabi­le cellulare e filma quell’applauso interminab­ile. Poi stringe la mano a ciascun meccanico e abbraccia la sua assistente, Angela. Non avrebbe voluto trionfare così, sorta di replica di quanto accaduto l’anno passato, quando si prese il Mondiale numero 4 con uno sbiadito 9° posto. Ripete: «Non un bel risultato. Ma quest’anno ho disputato le migliori gare della mia carriera. E provo tanta soddisfazi­one, perché dopo la grande stagione dell’anno passato mi sono seduto a riflettere su ciò che avrei potuto fare per migliorarm­i ancora».

TATTICA Sabato aveva rivelato i suoi piani: «Le Red Bull hanno un passo migliore, sono

Le pole del pilota inglese, è primatista in questa classifica dal GP d’Italia del 2017, quando superò Michael Schumacher (fermo a 68) troppo veloci. Ma se riuscirò a guadagnare terreno alla partenza, allora game on, partita aperta». Non era pretattica. Ha fatto proprio così. In barba ai pericoli a cui aveva accennato alla vigilia, quando aveva detto: «Corro da tanti anni, ormai è raro che prenda decisioni stupide e affrettate in questo tipo di scenari». Quando al via si è tuffato in mezzo alle Red Bull, probabilme­nte il team principal Toto Wolff deve aver sudato freddo. Poche ore prima del via aveva detto: «Non vorrei che la partenza sia una carneficin­a. Spero di avere ancora due auto intatte dopo la prima curva».

ISPIRAZION­E Il consumo delle gomme è stata la difficoltà maggiore della Mercedes. Spiega: «Non ho avuto la macchina più veloce nella maggior parte delle gare. Ma alla fine ho vinto grazie al duro lavoro insieme al team». Però sorride pensando a ciò che ha appena portato a compimento: «Il primo titolo è stato bellissimo, il terzo incredibil­e. E quello di oggi che mi mette alla pari di Fangio devo trovare un aggettivo. Per ora è una sensazione surreale. Volevo vincere, non è andata bene, ma il piazzament­o era ciò di cui avevo bisogno». Gli chiedono come vorrebbe essere ricordato: «Come un pilota. Ma questo mestiere mi ha dato l’opportunit­à di essere molto di più al di fuori delle corse. Mi piacerebbe ispirare i giovani».

71

81

45

Le doppiette pole e vittoria: un record. Dietro c’è Michael Schumacher con 40 e 14 sono gli hat trick (pole, vittoria e giro veloce)

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