La Gazzetta dello Sport

La resa di Seb «Mi sento vuoto Lewis è stato più forte di me»

●«Mi è accaduto altre tre volte di perdere, ormai ci sto facendo l’abitudine»

- Massimo Lopes Pegna INVIATO A CITTÀ DEL MESSICO

Al 39° giro capita quello che tutti i ferraristi avrebbero sperato succedesse anche nella seconda parte di questa stagione un po’ stramba: Sebastian Vettel brucia Lewis Hamilton sul lungo rettifilo del traguardo prima della staccata della curva 1. Sorpasso vincente e soave visione per i tifosi rossi, che però non può più cambiare le sorti del campionato. Inietta solo fiducia e morale a Maranello. Mica poco. Quella messicana era la missione «Staying alive», nel senso di tenere in vita le speranze di Mondiale: molto complicata.

Ne era cosciente anche Sebastian Vettel, che numeri alla mano sapeva di essere costretto a vincere questi ultimi tre GP. Ma pure il trionfo qui non sarebbe stato sufficient­e, nel caso in cui Lewis Hamilton fosse arrivato almeno 7o. Infatti il 2° posto del tedesco consegna il titolo a Lewis. E Seb non è un uomo felice. Anzi. E’ proprio triste, ora che l’aritmetica lo ha appena condannato.

BILANCIO Parla con un filo di voce: «E’ un giorno orribile, sapendo che non puoi fare più nulla per il Mondiale. Mi sento vuoto dentro. Ma mi è già accaduto tre volte e ci sto facendo l’abitudine». Non è una battuta, ma un’amara constatazi­one. Aggiunge a chi gli chiede lumi sui momenti no della Ferrari: «Non c’è da riflettere su una sola situazione, ma sull’intera stagione», risponde. Però incalzato, fa una analisi più dettagliat­a: «Per un paio di gare dopo Singapore non abbiamo più avuto il passo per stare alla pari delle Mercedes. Abbiamo portato delle novità che non hanno funzionato. Non posso essere troppo duro con me stesso per ciò che è capitato in Germania (quando in testa al GP s’insabbiò; n.d.r.). Ho commesso errori anche peggiori, ma sicurament­e quello è stato il più sanguinoso in termini di punti persi».

RIVALE Ci tiene però a fare i compliment­i a Lewis Hamilton: «Ha portato a termine una stagione superba. Se lo merita questo quinto titolo: è un’impresa incredibil­e. E’ stato più forte di me e di noi. Ma continuerò a dargli battaglia». Le congratula­zioni gliele aveva già fatte in pista subito dopo aver parcheggia­to la macchina. Non solo a parole. Aveva stretto l’inglese in un abbraccio sincero e prolungato. Perché finito il grande duello, prevale sempre il rispetto per l’avversario.

GARA In partenza era rimasto in coda ai primi tre, staccando della curva 1. Spiega: «All’inizio non avevo il passo degli altri, ma poi aver tenuto più a lungo le gomme ha pagato nella seconda parte. Alla fine ero anche più veloce di Verstappen. Oggi sono triste, non è un bel momento, ma so che fra due settimane in Brasile l’umore sarà cambiato». Interviene il team principal, Maurizio Arrivabene: «Vettel si è ripreso? Non va lasciato solo nei momenti di down. Ora mettiamoci tutto alle spalle. Il titolo Costruttor­i è aperto e non dobbiamo mai arrenderci. Mai».

IL BILANCIO

Il tedesco: «Ho fatto errori più gravi di Hockenheim, ma quello è sanguinoso»

Arrivabene: «Titolo costruttor­i aperto, non ci dobbiamo arrendere. Mai»

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IPP L’abbraccio tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton: 9 titoli in 2

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