La Gazzetta dello Sport

Milano si allena Bastano 4 minuti per battere Pesaro

●Con un 16-0 a cavallo dei primi 2 quarti l’Ax vince in scioltezza. Pianigiani: «Ma se gestiamo non va bene»

- Mario Canfora INVIATO A PESARO

Bastano quattro minuti, gli ultimi due della prima frazione e i primi due della successiva, per permettere a Milano di fare poker e agganciare Venezia in vetta. L’Olimpia è superiore a Pesaro in ogni millimetro del parquet e non è certo una scoperta. Il 16-0 del break (che dal 20 pari indirizza la gara) scorre via facile, con una semplicità imbarazzan­te, tale da immaginare un finale con maxi distacco. In effetti, senza Nedovic (ancora ai box) e Gudaitis (al quale Pianigiani concede una giornata di stop non tanto per il taglio alla testa subito contro il Khimki quanto per qualche linea di febbre avuta in settimana), i tricolori si limitano al minimo sindacale perché dall’altra parte non trovano alcuna resistenza. Pesaro per 25’ fa quasi tenerezza, i suoi stranieri faticano in attacco e, soprattutt­o, non hanno voglia di sbattersi in difesa: la Vuelle subisce 50 punti all’intervallo lungo con appena 5 (sì, cinque!) falli spesi, due nel primo e tre nel secondo quarto, a dimostrazi­one di un’alta sciatteria. E quando lo speaker dell’Adriatic Arena annuncia la presenza in parterre di Myers, Magnifico e Zampolini (tre vecchie glorie pesaresi), dagli spalti l’invito al coach Massimo Galli «mettili dentro» non sembra campato in aria vista la pochezza tecnica dei giocatori attuali.

ALLENAMENT­O L’AX dunque fa un buon allenament­o in vista della più importante gara di Eurolega di venerdì al Forum contro l’Efes Istanbul. Fontecchio colleziona un’altra presenza in quintetto e se la cava benone, James spinge al 20%, Jerrells si ritrova tra i primi cinque dopo aver saltato di fatto tutta la preaseason e sta cercando quindi di mettersi al passo con i compagni. Gli altri si dividono in maniera equa i minutaggi di Pianigiani che dà spazio a quei giocatori che in Europa spesso scaldano la panchina, ma infastidit­osi all’inizio dell’ultimo quarto (-8 Pesaro da -21) per una certa rilassatez­za del quintetto in quel passaggio. «In questo momento ho la necessità di distribuir­e minuti ed energie — spiegherà Pianigiani —: abbiamo fatto molto bene per 25’ con sole tre palle perse, poi se pensi di gestire invece di continuare a giocare allora vengono fuori brutture. Negli ultimi due quarti la difesa non è stata impeccabil­e, ma devo chiudere gli occhi perché alcuni quintetti non li abbiamo mai provati».

AMICI-NEMICI Milano e Pesaro sono due società amiche, ma non certo nel pubblico(«nessun accordo tra società potrà mai cancellare la nostra rivalità», lo striscione esposto prima della gara dai tifosi locali, mentre i milanesi a fine gara hanno urlato «quest’anno non vi salviamo»), il trio nell’orbita Olimpia composto da McCree, Blackmon e Shashkov non ha entusiasma­to, mentre Galli vede un po’ di luce: «Stavolta rispetto alla gara con Venezia la reazione c’è stata — le parole del coach Vuelle —, ma non è mai facile giocare intensi per 40’ contro questi squadroni».

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