De Paul blindato E l’Argentina gli concede il bis
●Prolungato il contratto con l’Udinese al 2023 Tutto iniziò con un gol ai rossoneri
Un’estate un po’ burrascosa, un avvio di campionato folgorante. Con 5 gol e l’Udinese sulle spalle. La convocazione nella nazionale argentina, che riavrà a metà novembre. L’unione di questi elementi ha portato ieri all’ufficializzazione del rinnovo del contratto di Rodrigo De Paul col club bianconero fino al giugno del 2023. Lo hanno annunciato il d.g. Franco Collavino e quello dell’area tecnica Daniele Pradè, quello che in estate, quando Don Rodrigo era attirato dalla Fiorentina, aveva risposto al suo procuratore Bruno Conti che con quel nome «conosceva solo l’ex giocatore della Roma». Oggi sono baci e abbracci. C’è un rinnovo importante. Manca la promessa di matrimonio. Perché è Rodrigo stesso, quello che nell’estate del 2016 osò mettersi la 10, portata fino ad allora da Totò Di Natale ad ammetterlo: «Quel che ha fatto Totò è qualcosa di unico. Io sono grato a questo grande club che mi ha aperto il cuore e per il quale darò tutto me stesso».
MILAN Naturalmente anche domani col Milan dove De Paul potrà sbattere in faccia a Higuain la convocazione nella Seleccion che il Pipita non ha avuto. Il Milan è un dolce ricordo per chi con l’Argentina gioca con la maglia numero 31, ma qui indossa la 10: il primo gol in A lo fece ai rossoneri (29-12017) e l’Udinese vinse 2-1. «Vogliamo farlo anche domani. Sono sicuro che faremo una gran partita. Non è importante un mio gol, non cerco record (ha già superato i 4 degli altri 2 tornei di A), ma non mi dispiacerebbe segnarne uno come quello fatto al Genoa. Gol così vorrei farli sempre, ma contano i punti». De Paul è un altro rispetto a quello teso di luglio. «Si è parlato di più di quanto si doveva. Ho sentito la fiducia di Velazquez dal primo giorno». Ed è esploso, a 24 anni. «Ma non tardi. Sono arrivato in Europa a 19 anni, al Valencia. Qui sto crescendo, ho giocato tanto (81 partite in A), devo migliorare nella fase difensiva». E nello scaricare prima la palla. «Ma può dare tanto in fase realizzativa», aggiunge Pradè che fa notare gli altri rinnovi: «Samir e Lasagna al 2023, Stryger Larsen al 2022».