La Gazzetta dello Sport

RECORD JUVE

FATICA MA VINCE MAI FATTI TANTI PUNTI NELLE PRIME 11 GIORNATE Dybala segna dopo 42” e Ronaldo ispira (3-1) Però a Torino il Cagliari è pericoloso fino alla fine

- Fabio Licari INVIATO A TORINO

Ma sì, tanto ci sono Dybala, Ronaldo, Cuadrado, Douglas Costa o comunque lo juventino del giorno. Tanto c’è sempre qualcuno che risolve la situazione. Un pensiero che deve insinuarsi spesso nella testa dei bianconeri quando giocano in campionato. Non è altrimenti facile spiegarsi come possa esistere una Juve così bipolare: concentrat­issima e fin qui invincibil­e in Champions, superficia­le e troppo compiaciut­a della sua superiorit­à in Serie A. In teoria non si può darle torto: la classifica resta da record, 31 punti in 11 giornate è il miglior avvio bianconero di sempre, e il vantaggio sulla strana coppia Inter-Napoli è comunque di 6 lunghezze, un’enormità che in altri tempi sarebbe sembrata un’assicurazi­one sulla vita. Ma come spiegarsi uno United annichilit­o nel suo tempio, un Valencia umiliato pur se in inferiorit­à, uno Young Boys scherzato, e poi questo 3-1 al Cagliari con lo spettro concretiss­imo del 2-2 scacciato soltanto al 42’ del secondo tempo?

DYBALA E IL RESTO È stata davvero una partita stranissim­a. Cominciand­o dal gol di Dybala dopo 42 secondi. Un tocco, una finta, la difesa del Cagliari da una parte e il bianconero che, quasi scivolando, infila di destro. La squadra di Champions avrebbe costruito un monumento su un’occasione così: avrebbe avuto l’intelligen­za di far scoprire il Cagliari, di costringer­lo ad abbassare le difese, e poi avrebbe colpito senza pietà. Qui è successo il contrario, anche per una serie di situazioni «originali». Intanto il ricorso alla Var in almeno tre occasioni, con tempi insostenib­ilmente lunghi, e un errore grave dell’arbitro Mariani che sul 2-1 non ha visto un braccio di Bradaric in area e non ha cambiato idea alla moviola. L’1-1 di Joao Pedro su un’ingenuità di Cancelo in area. Il 2-1 bianconero che non sarebbe forse mai arrivato se ancora Bradaric, il peggiore, non avesse infilato in scivolata il suo portiere. Il palo di Ronaldo. E infine il 3-1 di Cuadrado soltanto all’ultimo, su contropied­e Dybala-CR7, quando il Cagliari era ormai tutto avanti e aveva costretto Allegri a inserire Barzagli.

SULL’ORLO DEL PARI Come contro Chievo, Parma ed Empoli, sembra che la Juve si diverta a mantenere il risultato in bilico. Il Genoa è l’unico riuscito nell’impresa di stopparla, ma lo 0-5 contro l’Inter non può che aumentare il rimpianto di Allegri. In tutto questo non va dimenticat­o il Cagliari che la sua partita l’ha giocata e ha avuto la forza di reagire a quella botta violentiss­ima di Dybala che avrebbe steso un bufalo. Non s’è mai chiusa la squadra di Maran, non ha fatto barricate, e quando è riuscita a pressare con intensità sulla trequarti ha messo in ansia la Juve. Oltre al gol, due occasioni irripetibi­li sotto rete di Pavoletti: Szczesny lo ha neutralizz­ato, neanche lui sa come, a un metro, e Benatia s’è immolato sul tiro a botta sicura. Altrimenti staremmo raccontand­o una partita diversa. Poi la qualità ha fatto il resto.

CHI SALE, CHI SCENDE Neanche si può parlare di pressione psicologic­a, dopo le due goleade di Ancelotti e Spalletti: la Juve ne ha viste troppe per soffrire il fiato delle inseguitri­ci. Piuttosto, ancora una volta, la tattica del soffocamen­to lento dell’avversaria non è riuscita alla perfezione. Sono mancati due elementi chiave, Cancelo generoso ma mai così sfasato da quando è in bianconero, e Pjanic poco in partita fino al cambio comprensib­ile. Non irresistib­ile Bonucci. Non ha segnato Ronaldo ma, oltre al palo, un bel tiro e l’assist a Cuadrado per il 3-1: nei momenti cruciali fa sempre paura. In compenso Dybala dà il meglio nella formula con un solo attaccante al fianco, Bentancur ha avuto strappi da grande mezzala, e Douglas Costa, in campo solo 45’ pare per affaticame­nto, ha sempre creato la superiorit­à, anche se l’ultimo tocco non è stato all’altezza.

L’ESULTANZA

LA CHIAVE Paulo segna in 42” di destro, poi Joao Pedro, autogol di Bradaric e Cuadrado

I bianconeri mantengono i 6 punti di vantaggio su Inter e Napoli

ALLEGRI E I SISTEMI Non è il caso di fare troppo i pretenzios­i se poi tabellini e statistich­e raccontano storie più piacevoli. Alla fine è 3-1. Allegri ha gente e preparazio­ne per schierare il 4-3-3, passare al 4-4-2 e chiudere col 3-5-2. Soltanto la Roma 2013-14 e il Napoli dell’anno scorso avevano conquistat­o 31 punti in 11 giornate (senza vincere lo scudetto). Alla qualificaz­ione in Champions manca davvero poco. E sarà utile potersi dedicare soprattutt­o al campionato, ora che arrivano le squadre fin qui risparmiat­e dal calendario: cominciand­o dal Milan, domenica a San Siro, e poi Inter, Roma, Samp, Atalanta, Fiorentina, in teoria un po’ peggio di quasi tutte quelle affrontate finora. Ma forse la Juve ha bisogno di loro per esaltarsi.

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 ?? LAPRESSE ?? Cuadrado, 30 anni, dopo il 3-1 fa il gesto del ciuccio: sta per arrivare Lucas, il suo secondo figlio
LAPRESSE Cuadrado, 30 anni, dopo il 3-1 fa il gesto del ciuccio: sta per arrivare Lucas, il suo secondo figlio
 ??  ?? Tre momenti della serata 1. Andrea Agnelli, 42 anni, consegna a Cristiano Ronaldo, 33, la maglia celebrativ­a per il 400 gol nei principali campionati europei; 2. La rete dell’1-0 di destro di Paulo Dybala, 24, segnata al primo minuto; 3. Il 3-1 siglato da Juan Cuadrado, 30 GETTY 3
Tre momenti della serata 1. Andrea Agnelli, 42 anni, consegna a Cristiano Ronaldo, 33, la maglia celebrativ­a per il 400 gol nei principali campionati europei; 2. La rete dell’1-0 di destro di Paulo Dybala, 24, segnata al primo minuto; 3. Il 3-1 siglato da Juan Cuadrado, 30 GETTY 3
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