La Gazzetta dello Sport

Spalletti: «L’Inter ha la testa giusta Barça, a noi due»

1L’allenatore: «Se c’è entusiasmo hai più coraggio Il Triplete è lontano ma diamo il tempo a Zhang»

- Carlo Angioni MILANO

Sorride, Luciano Spalletti, quando gli dicono che la sua Inter, adesso, sa giocare in sicurezza, sa dominare gli avversari. Dopo 7 vittorie di fila in campionato, 9 nelle ultime 10 uscite (Champions compresa), la creatura nerazzurra ha una forma sempre più definita, sempre più bella: «Ma non facciamo paragoni con l’Inter del Triplete – dice l’allenatore toscano –. Quando vinciamo due partite ci rimandate queste raccomanda­te sulle cose straordina­rie fatte da Mourinho e Moratti. Noi non le apriamo e le rimandiamo indietro. Quei mostri sacri sono inarrivabi­li per noi adesso. Se a Zhang (sceso a fine partita nello spogliatoi­o per fare i compliment­i alla squadra, ndr) verrà dato il tempo con le sue idee costruirà, ora il confronto non regge. Col Genoa era importante riconferma­rsi, in ogni partita bisogna azzerare tutto perché se non inizi bene l’avversario non ti regala nulla. Abbiamo giocato da squadra pressando alto e scappando indietro quando necessario: l’atteggiame­nto è stato giusto e siamo stati premiati». E poi: «La cosa che più mi soddisfa è vedere i quasi 70 mila spettatori che erano lì ad applaudirc­i, soddisfatt­i della nostra AP prestazion­e. Sono sempre venuti anche l’anno scorso, dandoci fiducia. L’amore per questi colori è evidente: dobbiamo meritarci tutto».

RIVINCITA Spalletti si mette in tasca la vittoria personale numero 8 contro il Genoa e punta già l’obiettivo al Barcellona. Il turnover con vista sul big match di martedì è andato di lusso, ora è già tempo di rivincita: «È un buon momento per giocare di nuovo contro il Barça, se hai entusiasmo hai anche più coraggio. Non dobbiamo lasciargli il pallino del gioco, dobbiamo tenere la palla e farla girare. Loro ci salteranno addosso perché all’andata abbiamo avuto difficoltà a giocare nell’intensità, ma sappiamo fare certe cose e sono curioso di vedere come ci comportere­mo. La mia squadra ha personalit­à, è una delle qualità che siamo andati ad acchiappar­e con il lavoro da quando sono qui».

LEO O NO Leo Messi a San Siro potrebbe esserci («Meglio che non giochi, quando entra in campo la tranquilli­tà e la forza che ha sono imbarazzan­ti»), ma Spalletti sa bene che, come dimostrato al Camp Nou, è tutto il giocattolo Barcellona a funzionare a meraviglia: «Il possesso palla è una qualità impossibil­e da togliergli – prosegue il tecnico –. Si fanno dei discorsi nel preparare la partita, ma è impossibil­e perché loro ragionano da anni così e comprano giocatori che hanno quella qualità. Un giocatore del Barça, in un’altra squadra che gioca di fiammate, andrebbe in difficoltà. All’andata li abbiamo visti uscire per il riscaldame­nto 10’ prima della partita. Gli abbiamo chiesto se avessero una palestra interna, invece no. Sono abituati così. E ad alcuni miei giocatori hanno detto che al pomeriggio molti erano andati a prendere i figli a scuola, prima di arrivare allo stadio in auto. Se lo facciamo noi, perdiamo 18-0... è una questione di mentalità». Una mentalità che l’Inter vuole costruirsi.

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Luciano Spalletti, 59 anni, seconda stagione alla guida dell’Inter

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