La Gazzetta dello Sport

Amarezza Maran «Ci siamo fatti una rete da soli»

1«Ci sono stati episodi a nostro sfavore, ma la prova è stata buona e si poteva pareggiare»

- Francesco Velluzzi INVIATO A TORINO

Tante prime volte: la prima in cui il Cagliari, dal ritorno in Serie A segna un gol alla Juventus, dalla quale ne ha presi 13, la prima in cui ne prende tre in una partita (finora ne aveva subiti al massimo due nelle tre precedenti sconfitte, tutte in trasferta), la prima in cui schiera la stessa formazione per due volte di fila. Rolando Maran è riuscito a confermare la squadra che la domenica precedente le aveva suonate al Chievo. Non è bastato. C’è stata l’illusione del gol di Joao Pedro, ma subito dopo è arrivato lo sfortunato autogol di Filip Bradaric che ha rimesso la Juventus in sicurezza e in fiducia, proprio nel miglior momento del Cagliari. E Maran lo sottolinea: «La prestazion­e c’è stata abbiamo giocato a calcio, abbiamo avuto pure l’occasione per pareggiarl­a. Il secondo gol ce lo siamo fatti da soli. Ed è arrivata una terza rete in contropied­e. Quando vieni a Torino devi avere la bravura di fare la partita».

EPISODI Maran non pone l’accento sugli episodi dubbi, soprattutt­o su quello del mani di Benatia, con ricorso al Var, che avrebbe potuto dare il rigore al Cagliari: «Gli episodi ci sono, certo, ma voglio soffermarm­i più sulla prestazion­e dei miei che c’è stata. L’ambizione c’è, ma dobbiamo fare sempre prove di questo tipo. Dobbiamo migliorare, fare ancora alcuni step di settimana in settimana. Ma dobbiamo sempre ribattere colpo su colpo, proporci, dare sempre di più a cominciare dalla prossima partita con la Spal».

ATTACCO Il Cagliari comincia a segnare in ogni partita. Lo fa da quattro gare, praticamen­te con gli stessi uomini: Pavoletti e Joao Pedro (otto gol in due sui nove segnati dalla squadra, soltanto Castro, domenica scorsa, ne ha fatto uno, il suo primo), a bersaglio allo Stadium. «Certo che dobbiamo creare più situazioni per andare a bersaglio. Dobbiamo crescere anche sotto questo aspetto — spiega ancora il tecnico — ma già il fatto che si segni sempre da quattro partite è un indice di crescita. Ma solo col lavoro possiamo continuare a salire».

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