La Gazzetta dello Sport

E Pippo pensa a Orsolini, l’ex con il dente avvelenato

1L’allenatore con il dubbio del modulo: con il 4-3-3 tocca all’esterno ascolano, che non aveva trovato spazio a Bergamo

- Luca Acquino BOLOGNA

All’improvviso l’abbondanza. Pippo Inzaghi ha sostanzial­mente tutta la rosa a disposizio­ne, eccezion fatta per Mattiello, nella sfida con l’Atalanta tanto da dover scegliere chi mandare in tribuna fra i 25 convocati del Bologna. Una situazione che lo farà decidere solamente stamattina anche sul modulo da utilizzare. Il 4-3-3 ha funzionato molto bene nella rimonta del secondo tempo contro il Torino e nel derby col Sassuolo, ma la tentazione di tornare al suo classico 3-5-2 ha albergato nella testa di Inzaghi per tutta la notte di vigilia. «Non credo ai moduli, credo all’interpreta­zione dei moduli – dice il tecnico rossoblù -. Se siamo gli stessi della partita con il Sassuolo possiamo giocare con qualsiasi schema e le partite le vinciamo. Deciderò il sistema di gioco quando avrò deciso gli undici che manderò in campo, dopo la rifinitura. L’Atalanta è un esempio da seguire, ma il Bologna non ha nulla da invidiare a nessuno. Raggiungia­mo il prima possibile la salvezza, che è il mio scudetto, e magari con le basi giuste proviamo a sognare qualcosa in più l’anno prossimo».

DUBBIO ORSO Dalla scelta del modulo di gioco dipenderà o meno anche l’impiego di Riccardo Orsolini, l’ex col dente avvelenato. L’esterno ascolano non ha mai trovato spazio con Gasperini nella prima metà della scorsa stagione, passando a Bologna a gennaio. Adesso è uno degli uomini più in forma di Inzaghi, quello che ha nei piedi le giocate che possono decidere una partita. «A Reggio Emilia ci ha dovuto dare una mano in copertura ed è stato meno propositiv­o, però è stato fondamenta­le sui calci piazzati», sottolinea Inzaghi.

PALLE INATTIVE Tre degli ultimi quattro gol del Bologna arrivano infatti da palla inattiva o dai suoi sviluppi, una fase del gioco che l’allenatore cura con grande attenzione: «Inizialmen­te avevo altre priorità, ora abbiamo maggiori certezze e possiamo lavorarci di più». Il sinistro tagliente di Orsolini in queste situazioni può diventare molto utile, dall’inizio o a partita in corso. Se Inzaghi dovesse optare nuovamente per il 4-3-3, il 21enne di proprietà della Juventus farà parte dell’undici di partenza sacrifican­dosi in fase di non possesso per evitare di sfiancare Palacio nel lavoro a tutta fascia. Viceversa partirà dalla panchina se Inzaghi dovesse optare per il 3-5-2, visto il rientro dagli infortuni di Danilo e Dijks che però hanno solo un paio di allenament­i nelle gambe.

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Riccardo Orsolini, 21 anni GETTY

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