La Gazzetta dello Sport

Fischi e suerte Il Real di Solari passa nel finale Valladolid k.o.

1Nonostant­e il malumore del Bernabeu e due traverse degli ospiti, i blancos vincono grazie a Vinicius e al rigore di Ramos

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID @filippomri­cci

Il sistema Solari non scalda il Madrid. Però Santi rispetto a Lopetegui almeno recupera quella dose di suerte che a volte è fondamenta­le. Soprattutt­o quando le cose vanno male, il Bernabeu fischia e il Madrid si sta avviando senza emozione verso la sesta partita di Liga senza vittoria.

ULTIMA SPIAGGIA Solari al 73’ ha fatto entrare il giovane brasiliano Vinicius, esotico last resort, e il ragazzino pagato a peso d’oro al Flamengo almeno ha mostrato di portare con se qualche scintilla di vitalità, merce esaurita da tempo in gran parte dei compagni: si è lanciato in una brillante incursione in area chiusa da un tiro orrendo che però ha colpito la schiena di Kiko Olivas e da li è finito in rete. Era l’83’ e al Bernabeu tra Madrid e Valladolid era ancora 0-0. E gli ospiti avevano preso due traverse clamorose con tiri dalla distanza di Alcaraz e Toni Villa.

SENZA MANO I pali hanno salvato Courtois, Vinicius ha dato una mano a Solari sin li pietrifica­to e nemmeno salutato da Gareth Bale, che quando è uscito fischiatis­simo ha pensato bene di non allungare l’arto superiore verso l’allenatore ad interim che venerdì gli aveva richiesto più determinaz­ione. Il messaggio è caduto nel vuoto: il gallese che tanto voleva essere titolare, che si sentiva pronto a raccoglier­e l’eredità di Cristiano Ronaldo, ancora una volta ha trascinato senza costrutto alcuno per il campo i suoi gamboni da decatleta.

FISCHI PER TUTTI Questa l’atmosfera alla Casa Blanca, con un teenager brasiliano accolto dal Bernabeu come il salvatore della patria e un debuttante in Liga, il terzino sinistro Reguilon, migliore dei suoi in un pomeriggio che sugli spalti è stato vissuto tra il tepore autunnale e il grande freddo con la squadra, fischiata a più riprese dal 21’ in poi. Tra i più bersagliat­i il capitano Sergio Ramos, che nel finale ha chiuso la gara con un rigore a cucchiaio fischiato per un fallo su Benzema e poi ha festeggiat­o rivendican­do territorio e appartenen­za: «Sono il capitano e quindi il primo che deve fare un passo in avanti, sono orgoglioso del fatto che mi carichino lo zaino di pietre – ha detto col solito piglio da torero Ramos a fine gara –. I fischi? Sinceramen­te non li ho sentiti ma chi è qui da più tempo deve assumere questo ruolo. Capisco il sentimento della tifoseria: noi giocatori siamo responsabi­li della situazione e dobbiamo girare questa situazione».

PRESIDENTE RONALDO Il Madrid in Liga in casa non vinceva da settembre, nelle ultime 5 aveva fatto un punto su 15 contro i 13 del Valladolid, che era arrivato al Bernabeu due punti sopra in classifica. In un pomeriggio di amarcord il presidente Ronaldo si è seduto accanto al parigrado Florentino Perez e ha visto come la sua squadra ha prima contenuto il Madrid e poi nella ripresa l’abbia spaventato: con le due traverse e in diverse altre situazioni, compreso un gran sinistro di Daniele Verde controllat­o a fatica e in due tempi da Courtois. Solari ha debuttato in Liga con una vittoria, così come aveva fatto in Coppa del Re. Mercoledì esordio in Champions League, quindi col Celta l’ultima sua partita da interino. Poi Perez dovrà decidere se continuare con lui o prendere un altro tecnico. Santi ha mostrato di avere la fortuna dalla sua: non è poco.

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Sergio Ramos, 32 anni, esulta al Bernabeu dopo il gol su rigore EPA

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