Infantino attacca: «Verità distorte, vogliono indebolirci»
1Dura risposta alle rivelazioni di Football Leaks «Cercano di oscurarci perché riformiamo la Fifa»
Il negoziato diretto? «Consentito dal regolamento». La ricerca di una transazione? «Fatta anche con altri club, nello spirito di ricercare sempre un settlement agreement». Le sanzioni decise? «Dure, ma sostenibili. L’obiettivo del financial fair play non è annientare i club, ma aiutarli a crescere nel rispetto delle regole». «Il rapporto con il procuratore svizzero? Cosa c’entra con il fairplay?». Infine, il senso di tutto questo? «Un chiaro attacco politico». Difesa e contrattacco. Gianni Infantino reagisce alle nuove rivelazioni di Football Leaks, che lo accusano di aver aiutato Paris Saint Germain e Manchester City, quando era segretario generale dell’Uefa, ad eludere le regole del fairplay finanziario, consentendogli di sopravvalutare contratti di sponsorizzazione che celavano aiuti di Stato e intervenendo perché subissero sanzioni più leggere. Infantino non allude, dice chiaramente: «Si avvicinano le elezioni, qualcuno vuole indebolirci».
NESSUNA VIOLAZIONE Il presidente della Fifa racconta di aver risposto ai fatti che gli vengono contestati da Der Spiegel e dalle altre testate del consorzio internazionale Eic, e racconta di averlo fatto in modo puntuale. «Quattro settimane fa – ha spiegato
ieri in una nota – un gruppo di giornalisti ha inviato alla Fifa diverse centinaia di domande, basate su email private, interne e altre informazioni alle quali avevano avuto accesso (illegalmente) terze parti. Nonostante abbiamo risposto alle domande poste in modo diretto e onesto – precisa Infantino –, alcuni media hanno deciso di ignorare la maggior parte delle nostre risposte, distorcendo i fatti e la verità, tentando deliberatamente di screditare la Fifa e di fuorviare i lettori». «A scanso di equivoci – chiarisce il presidente della Fifa –, nessuna delle “segnalazioni” contiene qualcosa che potrebbe anche lontanamente equivalere a una violazione di qualsiasi legge, statuto o regolamento. Questo è, oltre ogni dubbio, un miglioramento incommensurabile del passato e qualcosa sui cui la Fifa è pienamente impegnata ad andare avanti».
SOTTO ATTACCO La domanda che si legge tra le righe della nota firmata dal presidente della Fifa è: cui prodest? A chi giova ora gettare fango sul capo del calcio mondiale? La spiegazione che arriva da Zurigo non lascia spazio ad interpretazioni: «Con queste azioni si tenta di indebolire la leadership della Fifa, in particolare il presidente, Gianni Infantino, e il segretario generale Fatma Samoura. È sempre una sfida cambiare le cose, andare avanti e riunire le persone per fare meglio le cose. E, poiché stiamo attuando risolutamente le riforme della Fifa, mi è sempre stato chiaro che avrei dovuto affrontare una forte opposizione, specialmente da parte di coloro che non possono più approfittare spudoratamente del sistema di cui facevano parte».
TRE ANNI FA... Infantino rivendica il deciso cambio di passo imposto all’istituzione che rappresenta. «Come è noto, la Fifa si trovava in una situazione disperata nel 2015, poiché cercava di riprendersi da decenni di negligenza e cattiva gestione. Il tentativo di oscurare l’immagine di coloro che stanno lavorando duramente per migliorare la situazione del calcio mondiale non ci distrarrà dal nostro lavoro, dal momento che la Fifa è indiscutibilmente in una posizione molto migliore rispetto a due anni fa». Ma c’è ancora molto lavoro da fare. «Sono concentrato su una sola cosa: far migliorare e sviluppare il calcio, in tutto il mondo».
NON C’È NIENTE CHE EQUIVALGA AD UNA VIOLAZIONE DI QUALSIASI NORMA
GIANNI INFANTINO SUI DOCUMENTI PUBBLICATI