La Gazzetta dello Sport

Padova-Cittadella, è pari libera tutti

1Bisoli, che continuerà a non parlare, resta. Venturato si prende un punto e continua in media playoff

- Andrea Moretto PADOVA TREQUARTIS­TA PADOVA

Il cuore da una parte, il cervello dall’altra, tanto agonismo e due squadre che per differenti motivi avrebbero voluto arrivare alla vittoria, ma devono accontenta­rsi, dopo una battaglia, di un punto a testa (senza reti per la prima volta nei confronti in campionato nel derby), ma che smaltita l’adrenalina può essere archiviato come positivo per Padova e Cittadella. Nessuno scossone sulla panchina di Pierpaolo Bisoli che non può rimprovera­re nulla ai suoi giocatori (schierati a sorpresa con il 4-2-3-1 e con uno degli ex Minesso titolare) usciti stremati e che al saluto finale davanti al pubblico dell’Euganeo hanno ricevuto indietro solo applausi, forse la migliore medicina che ci possa essere in questo momento per il Padova che ha bisogno di tranquilli­tà e di un episodio per ripartire: «Il gruppo è tutto unito, guardiamo avanti con fiducia» dicono all’unisono il presidente Roberto Bonetto (che alla fine ha avuto anche uno sfogo per la capienza a 7.500 spettatori dello stadio, sottolinea­ndo come alcune «famiglie con bambini sono rimaste fuori» e chiedendo per questo un incontro con il questore) e il direttore generale Giorgio Zamuner, gli unici che parleranno anche nei prossimi giorni: «Non è un silenzio stampa — spiega Zamuner —. ma la voglia di continuare la ricerca della sere- G

Mette il piede in ogni contrasto con generosità. Ammonito, salterà la prossima ad Ascoli. nità. La squadra comunque non andrà in ritiro».

DUBBI Il Cittadella incassa il pareggio e recrimina per un episodio accaduto al 14’ della ripresa quando un fallo di mano di Trevisan (in area), dopo un tiro di Proia, è stato sanzionato dall’arbitro Nasca soltanto con una punizione dal limite e non con il calcio di rigore. Tiro dagli undici metri che timidament­e ha chiesto anche il Padova nel finale per un contatto Salviato-Finotto. Oltre gli episodi però è un Cittadella che piace, magari con qualche difficoltà in più a concretizz­are rispetto ad altre partite, ma che continua la sua marcia nel senso della continuità e di un impianto di gioco strutturat­o bene dall’allenatore Venturato e con giocatori come Iori, Schenetti, Benedetti o Branca che quando schiaccian­o il piede sull’accelerato­re possono fare la differenza.

OCCASIONI Tanti tiri (14 del Padova, 15 del Cittadella), ma non grandissim­o lavoro per i due portieri. Paleari (ottimo nel secondo tempo a chiudere sull’insidiosa conclusion­e di Capello) conferma con appena 6 reti subite di guidare la migliore difesa della B. Dall’altra parte del campo c’è stato l’esordio in categoria per Samuele Persian, classe 1997 cresciuto all’Udinese, e che è stato preferito a Merelli. Perisan, dopo un paio di uscite per prendere confidenza e cancellare l’emozione, si è dimostrato pronto e attento, con un doppio intervento su Benedetti, prima sul tiro di sinistro e poco dopo da calcio d’angolo.

MUSCOLI E poi dove il cuore non basta arrivano anche i muscoli: Broh e Cappellett­i a sorvegliar­e sulla trequarti Schenetti, Trevisan e Capelli a contenere Scappini e Finotto, con quest’ultimo che nel primo tempo è stato il più incisivo dell’attacco del Cittadella. L’inseriment­o di Marcandell­a e Cisco da una parte e di Settembrin­i e Strizzolo dall’altra hanno aggiunto qualche idea nuova e un po’ di pepe. Un ulteriore punto di partenza per il Padova (ancora senza vittoria dal 1° settembre) che prima della sosta deve andare ad Ascoli per invertire il trend in trasferta (fatto di 5 sconfitte su 6) e di conferma per il Cittadella che tra sette giorni vivrà un altro derby, in casa contro il Venezia.

IL POMERIGGIO All’Euganeo finisce senza gol: i giocatori di casa escono sfiniti e applauditi

Partita molto tosta, con tanti tiri verso la porta (14 a 15) e ben nove ammoniti

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LAPRESSE Il portiere del Padova Samuele Perisan, 21 anni, anticipa Stefano Scappini, 30
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