La Gazzetta dello Sport

La scelta Pramac «Felici di avere atteso Bagnaia»

- Giovanni Zamagni SEPANG

L’Italia potrebbe essersi svegliata con un nuovo campione del mondo: erano le 4.20 di questa mattina quando Pecco Bagnaia partiva dalla 6ª casella per succedere a Franco Morbidelli nell’albo d’oro della Moto2. Un anno fa, sempre in Malesia, Morbidelli conquistav­a il titolo senza neppure dover correre, per l’infortunio in prova del suo avversario Thomas Luthi, mentre Bagnaia se l’è dovuta vedere con Miguel Oliveira (scattato una posizione dietro di lui), ma con una lunga serie di combinazio­ni favorevoli. Al di là di come sia andata a finire a Sepang, c’è chi crede, da molto tempo, nelle qualità di Bagnaia: Francesco Guidotti, team manager della Pramac-Ducati ha scommesso su Pecco quando ancora non aveva vinto nulla. «Abbiamo iniziato a parlare con lui nell’ottobre 2016: gli ho offerto una Ducati MotoGP per il 2018» racconta Guidotti. Allora, Bagnaia correva in Moto3: aveva vinto un paio di GP, aveva già un contratto in Moto2 per il 2017, ma non c’era la certezza che sarebbe stato competitiv­o. Francesco, però, non ha avuto dubbi: «Ero sicuro che avrebbe fatto bene e per questo lo volevo già in MotoGP l’anno scorso. Lui ci ha pensato un po’, un bel po’: siamo andati avanti fino al GP d’Italia 2017. Mi ha ringraziat­o, ma mi ha detto che preferiva giocarsi il titolo in Moto2 prima di salire di categoria. Mi è piaciuto molto anche per questo».

ALZAMORA L’accordo è stato solo rinviato di un anno: nel 2019 Bagnaia sarà alla Pramac con un contratto diretto con Ducati per due stagioni. Ma perché Guidotti credeva così tanto nel giovane pilota della VR46? «Nel 2012, venni contattato da Emilio Alzamora: voleva creare per Bagnaia una situazione simile a quella di Marquez, allestendo per lui una squadra apposita in Moto3, per portarlo fino alla MotoGP — racconta il bravo manager toscano —. Mi chiese se mio fratello Giacomo (oggi capo tecnico di Pedrosa, ndr) fosse disponibil­e per Pecco. Non se ne fece niente, perché nel 2013 Bagnaia andò a correre con il Team Italia». Il debutto di Bagnaia nel Mondiale non è stato spumeggian­te, ma Guidotti lo ha sempre seguito con occhio particolar­e: «Ho pensato che se Emilio vedeva in lui tanta qualità, doveva significar­e qualcosa. Infatti, nel 2016, appena ha avuto l’occasione, si è subito messo in mostra». Da lì la decisione di fargli un’offerta. «Mi piace sia come pilota sia per il carattere — conclude —. Secondo noi può fare molto bene anche nella MotoGP».

L’ATTESA

Il team avrebbe voluto Pecco sulla sua Ducati MotoGP già per il 2018

Guidotti: «Ma prima voleva giocarsi il titolo in Moto2, mi è piaciuto molto»

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Da sin.: Bagnaia, 21 anni, con Campinoti e Guidotti della Pramac

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