Kamworor e la Keitany New York sarà keniana?
1Lui vuol bissare il successo del 2017 (la doppietta non riesce da 20 anni), lei fare poker
È
come se l’anno passato si fosse inchinata alla forza del destino. Cinque giorni dopo un attacco terroristico in cui morirono 8 ciclisti investiti da un furgoncino, la superfavorita keniana Mary Keitany, a caccia del poker consecutivo mai riuscito a nessuna fin dai tempi di Grete Waitz, venne superata a sorpresa dalla 36enne yankee Shalane Flanagan, che spedì al mondo un messaggio di riscossa. Una statunitense non vinceva da 40 anni: un segno del destino, appunto. Quest’anno la Keitany vuole rimpossessarsi delle strade a cui deve la sua fama e il suo benessere economico (costruito anche a Londra, dove ha vinto tre volte). E’ pronta, rifiuta di definire una delusione il 2° posto del 2017 e pensa anche al futuro: «Per arricchire il mio curriculum mi piacerebbe andare a Tokyo e prendermi una medaglia (a Londra nel 2012 arrivò 4ª, mentre non ha partecipato a Rio 2016, ndr). Ma in Kenya abbiamo tantissimi atleti eccezionali e qualificarsi non sarà facile». Adesso viaggia sempre con i suoi figli, Jared e Samantha di 10 e 5 anni che come al solito saranno ad attenderla al traguardo: «Rispetto a quando erano più piccoli, ora è molto più semplice. Si stanno appassionando a questo sport, mi motivano. Se mi vedono in difficoltà mi danno una mano con i loro incitamenti». La grande rivale di questa edizione sarà l’americana Des Linden, che ad aprile ha conquistato Boston.
KAMWOROR RIPROVA Anche in campo maschile il favorito è un keniano: il campione 2017 Geoffrey Kamworor. A 25 anni, qualche mese fa si è appuntato sul petto il suo terzo mondiale consecutivo di mezza maratona e qualcuno già lo considera il più forte dietro al fenomeno e suo connazionale Eliud Kipchoge, che ha appena ritoccato il record del mondo, abbassandolo a 2h01’39”. Ma è proprio Kipchoge la sua arma segreta: in Kenya si allenano insieme sei giorni alla settimana per buona parte della stagione. Dice: «Eliud è un uomo umile, con grande etica del lavoro. Ho imparato tanto da lui, è come un fratello maggiore». Se Kamworor dovesse bissare il successo del 2017, sarebbe il primo a riuscirci in vent’anni.