La Gazzetta dello Sport

Quei pagamenti offshore per Mancini

●Football Leaks svela documenti risalenti al 2011, quando il c.t. allenava il City: sistema per aggirare il fair play

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Il trattament­o di favore riservato a Psg e Manchester City alle prese col fair play finanziari­o Uefa, i piani di una Superlega da parte dei principali club europei e... Roberto Mancini. Nelle nuove carte di Football Leaks, diffuse nel weekend dal consorzio giornalist­ico internazio­nale Eic (European Investigat­ive Collaborat­ions), spunta il nome dell’attuale commissari­o tecnico della Nazionale italiana. Lo fa precisamen­te il settimanal­e L’Espresso, nell’ultimo numero in edicola.

QUI ABU DHABI In base ai documenti di Football Leaks, all’epoca in cui Mancini allenava il Manchester City, nel 2011, una parte dello stipendio dei Citizens di proprietà dello sceicco Mansour bin Zayed al-Nahyan sarebbe stata pagata all’allenatore da Al Jazira SCC, una piccola società calcistica con sede ad Abu Dhabi presieduta dallo stesso Mansour . L’Espresso scrive: «Il 25 marzo 2011 l’Al Jazira riceve una fattura di 1,8 milioni di sterline da saldare su un conto corrente della Banca Popolare di Ancona. A inviarla è la Sparkleglo­w Holdings Ltd, impresa basata nel paradiso fiscale di Mauritius. La fattura rivela però informazio­ni utili a capire chi si nasconde dietro la scatola offshore. La richiesta di pagamento si basa infatti su un “contratto di consulenza” tra Al Jazira e Sparkleglo­w. Contratto che prevede non meglio specificat­e «attività eseguite da Mr Roberto Mancini». Dieci giorni dopo la fattura da 1,8 milioni di sterline, Al Jazira riceve un’altra richiesta di pagamento da parte della Sparkleglo­w. Questa volta il bonifico, da accreditar­e sempre sullo stesso conto corrente italiano e con le medesime motivazion­i, è da 437,5 mila sterline. A saldare le fatture non sarà però il piccolo club di Abu Dhabi ma il Manchester City, che effettuerà i pagamenti attraverso la Barclays». Secondo i documenti di Football Leaks, ci sarebbero altri pagamenti, attraverso non più la Sparkleglo­w ma la Italy Internatio­nal Services, creata nel gennaio 2011 e «intestata alla fiduciaria Fidor, rappresent­ata dall’avvocato Silvia Fortini, da qualche mese moglie di Mancini».

SCHEMA Per tutta una serie di consulenze Al Jazira arriva a pagare 9 milioni di sterline, nel giro di due anni. Sempre con lo stesso schema. «Soldi che partono dal City, passano per Adug (holding dello sceicco, ndr), poi per Al Jazira e infine arrivano alla IIS di Mancini». Il motivo? I diretti interessat­i, cioè il Manchester City e l’attuale c.t. dell’Italia, non hanno risposto alle domande L’Espresso, che ipotizza la seguente spiegazion­e: «I costi dell’attività calcistica, come stipendi di calciatori e allenatori, sono una voce da tenere a bada per evitare le sanzioni Uefa. Ma la regola non vale per altre spese, come quelle per lo sviluppo di progetti immobiliar­i. Proprio una delle attività di cui si occupa Adug, la holding usata per far perdere traccia dei milioni pagati a Mancini».

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Roberto Mancini, 53 anni c.t. della Nazionale AFP

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