A Martin (1o) il titolo Bezzecchi accusa
Inevitabilmente, hanno pianto entrambi: lacrime di gioia per Jorge Martin, di disperazione per Marco Bezzecchi, che con Martin primo al traguardo avrebbe dovuto salire sul podio per tenere aperto il mondiale fino a Valencia. Non ce l’ha fatta: il quinto posto non gli basta nemmeno per essere sicuro di essere il vice campione del mondo, perché Fabio Di Gianantonio, sesto al traguardo, è staccato di nove punti. Ma questo, a Bezzecchi interessa poco, così come non gli bastano i complimenti per una stagione da protagonista. «Ho provato di tutto, ma ho perso – dice inconsolabile -: sapevo che sarebbe stato veloce, ma lo ero anch’io. Tra Phillip Island e qui credo si sia visto cosa è successo: ho provato a vincere ma non ci sono riuscito». Nell’intimità del box si è lasciato scappare un «hanno corso tutti contro di me»; non è stato così, ma Marco non si deve rimproverare nulla: alla seconda stagione è stato capace di conquistare tre vittorie e nove podi, portando un pilota fortissimo come Martin fino alla penultima gara.
IL PIU’ VELOCE La gara ha esaltato tutte le qualità dello spagnolo, scattato per l’11a volta dalla pole: in 17 giri, il pilota del team Gresini ha dimostrato di saper amministrare (all’inizio, quando la pista era ancora umida); di replicare a ogni sorpasso (tra il nono e il 12o giro lui e Bezzecchi si sono superati più di dieci volte); di scegliere il momento giusto per scappare (al 14o passaggio). Il suo titolo è più che meritato. «Devo ringraziare i miei genitori – ha detto visibilmente commosso – e tutta la gente che mi ha aiutato quando ero piccolo: vengo da una famiglia umile, non avevamo i soldi per correre in moto. Un giorno mio papà mi ha detto: o fai il pilota professionista o vai a lavorare. Adesso sono campione del mondo: spero in futuro di poter provare di nuovo questa sensazione». Mentre Martin trionfava in solitario, alle sue spalle la solita sfida a suon di staccate, con Lorenzo Dalla Porta 2o (quinto podio per lui) ed Enea Bastianini 3o. A punti anche Toni Arbolino (8°) e Niccolò Antonelli (10°, al rientro dopo un infortunio).