E Marini trionfa la prima volta Giorno storico del team di Vale
●Il fratello di Rossi tiene dietro Oliveira L’Academy VR46 laurea un altro iridato
Luca Marini: prima vittoria in assoluto. Pecco Bagnaia: primo titolo in carriera. Team Sky-VR46: primo Mondiale conquistato. Ha ragione Valentino Rossi: «Non serve aggiungere altro, è una giornata storica». Lo è. Con tanti significati. Il successo di Marini è la definitiva consacrazione di un pilota che è sicuramente stato aiutato dal fratello, ma che è arrivato nel Motomondiale e a certi risultati per merito e non per raccomandazione. Il trionfo di Bagnaia è quello di un campione che è stato capace di costruirsi passo dopo passo, di superare grandissime difficoltà, di imporsi con carattere e determinazione. Infine la squadra: nel 2017, l’Academy di Rossi aveva conquistato il primo titolo con Franco Morbidelli, adesso è arrivato quello del team, nato appena cinque anni fa in Moto3 e da sole due stagioni in Moto2, ma già punto di riferimento della categoria per professionalità e competenza.
SPIRITO «Insieme» è la parola usata da Bagnaia per titolare il campionato conquistato: lui, Marini e il team hanno fatto insieme un percorso inimmaginabile, un lavoro straordinario, con Pecco che prima di quest’anno non aveva mai vinto in Moto2 e Marini che non era mai salito sul gradino più alto del podio in un campionato del Mondo. L’inizio di stagione di Luca, figlio di Stefania, la mamma di Rossi, non è stato entusiasmante, per diversi motivi, soprattutto per l’infortunio a una spalla, ma dalla Germania in poi ha cominciato ad andare fortissimo e con costanza, sfiorando la vittoria in almeno tre occasioni. Qui ce l’ha fatta, rimanendo in testa dal primo all’ultimo giro, con una gara magistrale. Il miglior aiuto possibile per il compagno di squadra: con Miguel Oliveira secondo, a Pecco sarebbe stato sufficiente il sesto posto per diventare campione. «E’ stata una grande gara, ma anche molto dura — racconta Marini, alla terza stagione in Moto2—. La mia strategia era semplice: sapendo di avere un buon ritmo, volevo stare davanti, perché con questo caldo, quando sei dietro, fatichi a respirare ed è anche peggio per le gomme. Ho spinto subito all’inizio, ma Oliveira era sempre lì e per questo ho rallentato, ho gestito un po’ le gomme».
LOTTA Nel finale, Oliveira ha tentato il tutto per tutto («non avevo alternativa, dovevo cercare di vincere», ha detto il pilota della KTM), si è avvicinato, ma Marini non ha perso la calma. Anzi, appena il portoghese guadagnava un decimo, lui replicava con un giro più veloce. «Non volevo arrivare a giocarmela con lui nel finale, perché, essendo in lotta per il titolo, temevo che avrebbe fatto qualsiasi cosa per provare a vincere. Ho spinto di più e ho preso un po’ di margine», continua Marini. Per Oliveira non c’è stata possibilità di attaccarlo. «E’ difficile spiegare cosa sto provando — spiega Luca —: la sensazione è simile a quella che mi ero immaginato, ma credo che fra un po’, quando sarò con la mia fidanzata, con la mia famiglia e con i miei amici, sarà ancora più bella». Al quarto posto Mattia Pasini, a lungo in scia a Bagnaia, al sesto Lorenzo Baldassarri, al 12O Andrea Locatelli.
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IL NUMERO
Le stagioni di Marini nel Motomondiale, dove ha debuttato a tempo pieno nel 2016 già sulla Moto2