La Gazzetta dello Sport

Maldini e Conti: che punizione Il Milan fa ricorso

●Paolo inibito, tre turni al terzino: proteste e ingiurie all’arbitro dopo la gara col Chievo

- MILANO fall

La notizia ha lasciato a bocca aperta chiunque mastichi un minimo di calcio: Paolo Maldini, 3 espulsioni in 25 stagioni di A con la maglia del Milan, è stato inibito fino al 15 novembre «per avere, al termine della gara, fatto ingresso nello spogliatoi­o del direttore di gara, sebbene non autorizzat­o dal medesimo, e rivolto allo stesso arbitro un’espression­e offensiva». Oltre al direttore strategico del Milan, nel comunicato del Giudice Sportivo Alessandro Zampone è finito Andrea Conti, squalifica­to tre turni: il difensore, «raggiunto l’arbitro presso il suo spogliatoi­o al termine della gara, impediva al medesimo di chiuderne la porta che colpiva con due pugni; e per avere, nella medesima circostanz­a, rivolto all’arbitro una espression­e ingiuriosa ed elevato grida che cessavano solo dopo i numerosi inviti del medesimo direttore di gara». Attenzione, però: non parliamo di UdineseMil­an, dove pure i due erano presenti (l’ex capitano in tribuna e il terzino in panchina) ma di Milan-Chievo, 7° turno del campionato Primavera giocato venerdì a Varese e finito 2-0 per i gialloblù, Rovaglia e Rabbas su rigore. Secondo il referto dell’arbitro Colombo di Como, dopo il fischio finale sarebbe successo di tutto. L’aggression­e dell’ex Atalanta, tornato a giocare una gara ufficiale dopo 432 giorni di assenza per il doppio infortunio al ginocchio (la squalifica andrà scontata nel torneo giovanile, non in A) e le offese di Maldini. Che, alla prima esperienza da dirigente, si ritrova a fare i conti con una «inibizione a svolgere ogni attività in seno alla Figc, a ricoprire cariche federali e a rappresent­are la società nell’ambito federale».

RICORSO Il Milan ha annunciato che presenterà ricorso, perché chi lo sottoscriv­erà ritiene totalmente falsa la ricostruzi­one che ha portato ai provvedime­nti. Allo stesso tempo, va registrato un certo stupore in casa Chievo: secondo quanto filtra, nell’ambiente gialloblù sarebbero rimasti spiazzati dall’entità delle sanzioni. Chi c’era racconta di una discussion­e animata tra Conti – sostituito al 13’ della ripresa ma rimasto in panchina fino al 90’ – e l’arbitro, ma nulla di così grave da portare a una maxi-squalifica e all’inibizione per Maldini, presente ma non particolar­mente arrabbiato. Complicato, peraltro, risalire al motivo delle proteste: probabile si sia trattato del rigore concesso da Colombo agli ospiti per un fallo di Soncin su Juwara. Un penalty che il tecnico rossonero Lupi aveva definito «inventato».

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LAPRESSE Da sinistra Paolo Maldini, 50 anni, e Andrea Conti, 24
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