La Gazzetta dello Sport

Decisioni colpo a colpo con la Var del tennis

●L’Occhio di Falco qui è usato live, mentre nei tornei tradiziona­li si aspetta la fine dello scambio: manca l’ok di Atp e Wta

- Cristian Sonzogni

In principio fu il cricket. Ma poco tempo dopo arrivò il tennis a prendersi il ruolo di pioniere nel mondo dell’arbitraggi­o elettronic­o, con l’ormai celebre hawk-eye, occhio di falco. Le Next Gen Atp Finals, però, fin dal 2017 hanno fatto un ulteriore passo avanti. Perché sul campo allestito in Fiera avviene tutto in presa diretta, tanto che i giudici di linea non sono più necessari. A raccontare il funzioname­nto di questa tecnologia è Peter Irwin, direttore del settore tennis di «Hawk-Eye Innovation»: «In sintesi, quello che viene usato a Milano è un sistema identico a quello che si utilizza nel Tour durante l’anno. Ma con una sostanzial­e differenza. Nei tornei tradiziona­li, usiamo tutte le informazio­ni che raccogliam­o durante il punto alla fine del punto stesso, quando il giocatore chiama il “challenge”. Qui, invece, abbiamo un “live” che ci dà tutte le informazio­ni dettagliat­e in presa diretta a ogni colpo, senza aspettare la fine dello scambio».

FUTURO Il cuore è costituito da dieci telecamere, cinque per ogni metà campo. «Tutte “mirano” l’intero settore di loro competenza, ma da diverse prospettiv­e. Sono telecamere ad alta velocità che viaggiano a 70 frame al secondo, quindi siamo in grado di creare un’immagine tridimensi­onale della palla. Ma le informazio­ni che prendiamo riguardano pure la velocità della palla stessa, le rotazioni, l’angolo del colpo. È più complicato raccontarl­o che vederlo in azione...». Ma quanto lontano è, ancora, questo futuro in scena al padiglione 1 della Fiera? «Non è ancora approvato da Atp e Wta per i loro tornei, ma lo abbiamo testato su tante esibizioni, mettendo in atto una sorta di stress test rivelatosi utilissimo. Noi siamo già pronti, quando ce lo chiederann­o potremo entrare in azione».

ARBITRI E cosa diciamo, agli arbitri che in questo modo perdono sempre più importanza? «Il discorso non è semplice, ma è chiaro che li si voglia aiutare. La priorità è dare sicurezza e tranquilli­tà agli atleti. Oggi seguiamo 22 sport, persino il calcio con la goal-line technology». Un sistema che è sempre più preciso, ma non può essere del tutto infallibil­e. «Il margine di errore nell’ultimo test Itf, mediamente, era di circa 3 millimetri. Non è possibile, del resto, creare una tecnologia immune da errori. L’approdo alla terra battuta? In quel caso c’è una certa resistenza che poggia sulla tradizione. Sono i giocatori stessi che preferisco­no dare un’occhiata al segno, ma noi siamo pronti anche a intervenir­e sul rosso».

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BOZZANI Telecamere sul campo delle Next Gen Finals alla Fiera di Rho

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