La Gazzetta dello Sport

Il destino bussa ancora Cutrone studia nuovi gol e sfida il tabù trasferta

●Senza Higuain, i rossoneri si affidano al comasco che segna reti pesanti. Ma le ultime 9 sono arrivate tutte a San Siro...

- Marco Pasotto INVIATO A SIVIGLIA (SPA)

È

come se il destino lo cercasse continuame­nte. Come se volesse proseguire a mettere alla prova i suoi vent’anni per capire se davvero le spalle sono così larghe. Il dio del pallone è di nuovo lì, che bussa alla porta di Patrick Cutrone e gli chiede se è pronto all’ennesima grande responsabi­lità. La risposta ovviamente è un dettaglio, perché come direbbe qualcuno che a Milanello ha giocato e allenato, Patrick si sente nato pronto. Non per snobismo o presunzion­e, ma per carattere. È il suo modo di affrontare il lavoro: aggredirlo, come fa in campo col pallone. E allora stasera ci sarà di nuovo un club che si affida fiducioso a lui. Il mesto arrivederc­i di Higuain lascia al ragazzo di Parè il ruolo di primattore in una delle partite più delicate della stagione. Al Villamarin è vietato fallire, perché il girone diventereb­be un giardino sfiorito pieno di spine.

ASSISTENZA Nemmeno il tempo di gustarsi il giro in tandem con Gonzalo, che Patrick si ritrova senza il suo compagno di viaggio. Non dovrà fare tutto da solo, certo. La vittoria di Udine dimostra che l’intelligen­za tattica non manca. «È stato molto bravo, il 90% delle volte da quella posizione calcia», lo ha elogiato Gattuso parlando dell’azione vincente in cui Patrick ha svolto un lavoro fondamenta­le di assistenza. È stato un segno di maturità: al settimo minuto di recupero è facile che l’istinto prevalga sulla testa, soprattutt­o in un attaccante. Stasera però Gattuso spera di veder andare in buca lui. D’altra parte i gol pesanti fin qui non sono mancati. Anche in Europa League. Gli ultimi sono stati i due all’Olympiacos in una di quelle partite che corrono su binari molto pericolosi.

ENTUSIASMO Piuttosto, occorre un cambio di tendenza in trasferta. Riuscirci stasera ripaghereb­be di tutta l’attesa perché Patrick da un po’ di mesi sta flirtando solo con San Siro. Gli ultimi 9 gol – fra campionato e coppe – sono arrivati in casa. L’ultima firma lontano dal Meazza risale a Roma-Milan dello scorso febbraio. Dettagli, forse, rispetto a quanto gli chiede Gattuso, che punta soprattutt­o sull’aspetto caratteria­le: «Voglia e veleno li ha. Quando non gioca mette il muso, quando gioca è teso, bisogna saper parlare con la sua anima: se non si sente protagonis­ta lo puoi perdere. Deve migliorare un po’ quando non è protagonis­ta, perché nello spogliatoi­o è una cosa che si nota». Il messaggio è molto chiaro, mentre i pensieri di Patrick vanno al gruppo: «Abbiamo perso il derby, ma da vera squadra siamo rimasti compatti – ha detto ieri –. Lo spogliatoi­o è molto unito. Higuain? Lo aspetto, lo aspettiamo. Sappiamo tutti che attaccante è, ma essendo una grande squadra abbiamo giocatori che possono sostituire chi non c’è e cercheremo di portare a casa la vittoria». Lui è uno di questi, e la domanda alla fine è la stessa della scorsa stagione: è giusto che il Milan finisca sulle spalle di un ragazzo di vent’anni? All’inizio la risposta era un prevedibil­e no, adesso è diventata una piacevole certezza.

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