«Ma quali favori Non ho aiutato né Psg né City»
●Il presidente della Fifa Infantino e le rivelazioni di Football Leaks: «Nessun colloquio con Trump»
«Trovatemi qualcosa d’illegale nelle carte che accusano me e la Fifa. Non è neanche stato violato un regolamento. Ho letto articoli molto critici ma pieni di inesattezze e scorrettezze». Gianni Infantino, presidente della Fifa – al centro delle rivelazioni di Football Leaks che coinvolgono Zurigo e Nyon, dagli investimenti per le federazioni al fair play finanziario Uefa, dal Qatar al Mondiale per club – replica punto per punto alle accuse e rilancia: «Sono figlio di immigrati italiani, sto cambiando la Fifa, forse qualcuno non era abituato... Si dimentica che la Fifa era clinicamente morta, ora sta bene ed è diventata trasparente. Per non parlare del lavoro che stiamo facendo sui trasferimenti dei giocatori: lì, quando si cerca, spunta sempre qualcosa».
Nei documenti si parla di preoccupazioni sulla destinazione degli investimenti alle federazioni.
«Intanto abbiamo quadruplicato gli investimenti e aumentato i ricavi da 5 a 6,25 miliardi di dollari. Le riserve Fifa sono a 2 miliardi. La domanda è un’altra: dove finivano i soldi prima? Oggi ogni versamento è monitorato da un audit indipendente che non c’era prima».
Mondiale 2026: lei ha detto a Trump di augurarsi una fase finale organizzata in America e non in Marocco? Non sarebbe bello per un presidente...
«Questa è una falsità. Non ho parlato con Trump prima, ma soltanto il 28 agosto, dopo il voto. Tutto nasce da un’agenzia di stampa che parlava di un incontro poi non fatto. E ho incontrato anche i capi di governo di Messico, Canada e Marocco, com’è normale nel mio ruolo. La verità è che il sistema è finalmente corretto. Prima di conoscere i candidati abbiamo stabilito i criteri, le regole, il fatto che avrebbe votato il Congresso e non l’Esecutivo, che i documenti e il voto sarebbero stati pubblici. Un testo di oltre duecento pagine, noioso magari, ma garanzia di totale trasparenza. Eppure...».
Eppure?
«Non immaginate quanti mi hanno chiesto di ammorbidire, essere meno rigorosi, tornare alle regole del passato...».
Si anticiperà la fase finale a 48 in Qatar?
«Se sarà possibile, sì. Altrimenti niente».
Fair play finanziario. Ha favorito City e Psg?
«Mi dice come avrei potuto? Intanto era il mio lavoro parlare con i club, tutti, per trovare un accordo. Su 30 indagati, soltanto 2 non hanno raggiunto un “settlement”: uno russo e il Milan reintegrato dal Tas. Ecco il secondo punto: non decidevo io, non potevo farlo né per cambiare le carte, ma la commissione. Poi c’è l’appello. City e Psg hanno avuto multe di una ventina di milioni».
Però si dice: i piccoli club di cui non importa niente a nessuno sono stati esclusi, Psg e City no.
«Si dice perché non si conosce la differenza. I club che sono rimasti fuori sono stati sanzionati perché non hanno pagato i debiti a giocatori e fornitori: cosa molto più grave del mancato rispetto del break-even del fair play. Sono cose diverse».
Il Mondiale per club e la mancata trasparenza sui fondi?
«Si dimentica che esiste già, che la Fifa vuole renderlo più interessante e che è l’unica a poter organizzare tornei internazionali. Sarebbe utile contro la Superlega, un progetto che esiste, lo sappiamo bene: oggi quei tornei estivi, totalmente privati, sono preludio inevitabile alla Superlega. Ma non redistribuiscono i soldi nel sistema. Noi rispetteremo la solidarietà e vogliamo che Champions e campionati non scompaiano».
E se a marzo non fosse approvato?
«Ci proviamo. Cerchiamo sempre di raggiungere un accordo, in democrazia è così, poi decide la maggioranza e in caso andremo avanti. Ma parliamo di un torneo, non di una guerra nucleare».
Contento della Var?
«Non è perfetta ma quasi. Tra dieci anni si chiederanno come siamo stati così deficienti da non cominciare prima. Ma l’importante è arrivarci».
Si ricandida a giugno?
«Sì, ho già il sostegno di 190 federazioni».
Imputato Infantino, si dichiara innocente o colpevole?
«Per carità...».
VAR NON PERFETTA MA QUASI: L’IMPORTANTE ERA ARRIVARCI GIANNI INFANTINO SULLA TECNOLOGIA
A GIUGNO MI RICANDIDO, HO GIÀ IL SOSTEGNO DI 190 FEDERAZIONI
IL MONDIALE PER CLUB È L’ARMA PER SCONGIURARE LA SUPERLEGA GIANNI INFANTINO SUL FUTURO