La Gazzetta dello Sport

Munar: «Con Nadal imparo a sognare»

●Il giovane maiorchino studia all’accademia di Rafa: «Amico e maestro, ma meglio non parlare di calcio»

- Federica Cocchi

Umile, sorridente, giovane, entusiasta. Jaume Munar da Maiorca è la Next Gen del tennis spagnolo. In queste prime due giornate milanesi le cose non sono andate come avrebbero dovuto, due sconfitte contro Stefanos Tsitsipas all’esordio e ieri contro il polacco Hubert Hurkacz. Jaume sta crescendo alla corte di Rafa Nadal, la sua guida, con cui condivide lo sponsor Kia che ha deciso di investire su di lui come prossimo talento della «cantera» tennistica. Jaume, soprannomi­nato Jimbo per il carattere alla Connors, è il più giovane spagnolo tra i primi 100 e si allena alla Rafa Nadal Academy da circa un anno e mezzo, in cui ha fatto grandi progressi piazzandos­i al numero 76 del ranking e conquistan­do una i nizialmen te inaspetta- ● La posizione del rankig mondiale dello spagnolo Jaume Munar che il 1° gennaio del 2018 era partito da numero 184 ta qualificaz­ione alle Next gen Atp Finals.

Jaume, com’è questa esperienza milanese?

«Entusiasma­nte. E’ vero, non sono arrivati i risultati che speravo ma è stato comunque importante mettermi alla prova e soprattutt­o è bello condivider­e una settimana con tutti questi giocatori della mia età. Siamo tutti insieme, ci conosciamo da un po’ di anni, è una bella atmosfera».

Le nuove regole le piacciono?

«Sì, alcune di più altre di meno ma credo sia importante innovare. Credo che l’Atp stia facendo un buon lavoro testando delle novità rendere il gioco più veloce, interessan­te e fruibile al pubblico. Trovo che siano divertenti anche se non è semplice abituarsi a tutte queste novità».

Da un anno e mezzo si prepara a Maiorca nell’Accademia di Rafa Nadal, in che rapporti siete?

«Beh, innanzitut­to lui è un idolo e un punto di riferiment­o. All’inizio, quando sono arrivato SULL’EX NUMERO 1 GETTY all’accademia, Rafa era più che altro quello che pianificav­a il tipo di lavoro da fare su di me. Ora invece è un amico, e ne sono davvero orgoglioso. Cerca di aiutarmi il più possibile, mi dà consigli, avere una persona così dalla tua parte è un grande valore aggiunto».

Quali sono le cose più importanti che le ha insegnato?

«La prima è l’importanza di essere una persona semplice, corretta. Proprio come lui, un campione anche nella vita come ha dimostrato durante le alluvioni che hanno devastato Maiorca. E poi mi dice sempre che posso e devo sognare in grande, perché solo inseguendo traguardi importanti si possono realizzare grandi cose. Mi sento assolutame­nte a mio agio con lui».

Ne deduco che non spesso di calcio... parlate

«(Ride) E’ vero... lui è del Real e io sono del Barcellona, cerchiamo di evitare l’argomento. Però sono stato fortunato a essere qui a Milano, almeno ho potuto vedermi il Barça a San Siro».

A proposito di Blaugrana, Piquè ultimament­e non gode di grande simpatia tra voi tennisti.

«Io non sono così contrario alle novità di Coppa Davis. Penso che sia importante andare avanti, rinnovarsi, magari non è detto che questa sia la strada giusta, ma bisogna provare ed eventualme­nte fare degli aggiustame­nti».

Quest’ anno ha fatto grandi passi avanti, si è qualificat­o anche per il Roland Garros concedendo­si il lusso di battere David Ferrer al primo turno.

«Lui è assolutame­nte una leggenda per me, batterlo è stata una grande emozione e poi mi ha permesso di giocare il secondo turno contro Djokovic sul Lenglen. Mi trovo bene negli Slam, il match sui 5 set mi piace».

Il prossimo anno quindi punta a giocarne di più...

«Intanto sono a Milano, al prossimo anno non ho ancora pensato. Una cosa alla volta..., Però Rafa lo dice sempre, bisogna sognare in grande».

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RAFA È UNA GRANDE PERSONA, LO HA DIMOSTRATO A MAIORCA

JAUME MUNAR

● I Challenger conquistat­i in questa stagione da Munar: a Prostejov e Caltanisse­tta. E’ anche arrivato agli ottavi del torneo di Winston Salem

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Jaume Munar, 21 anni, il più giovane spagnolo top 100, durante il coaching ammesso alla Next Gen
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