La Gazzetta dello Sport

Dennis lasciò spazio a Lewis Max subito top

● Tra Hamilton e Alonso nessuna gerarchia, in Red Bull libertà per Verstappen

- Lu.pe.

Ron Dennis non avrebbe avuto dubbi. Lui metteva insieme due grandi piloti e poi lasciava che se la vedessero in pista. E’ stato così con Alain Prost e Niki Lauda, poi di nuovo con Prost e Ayrton Senna, per continuare con altre coppie da scintille come Fernando Alonso e Lewis Hamilton oppure Hamilton e Jenson Button. È stata la filosofia che ha guidato la McLaren per tre decenni. Non sempre vincente, ma coraggiosa. L’esempio di Alonso e Hamilton nel 2007 è forse quello che più assomiglia al caso che si vivrà nel 2019 alla Ferrari con Vettel e Leclerc. Lo spagnolo era il campione affermato (due titoli iridati con la Renault) e l’inglese il ragazzino emergente, addirittur­a alla prima stagione in F.1, quindi perfino in anticipo su Leclerc.

AL DEBUTTO Che cosa successe lo sappiamo. Alonso e Hamilton arrivarono a giocarsi il titolo all’ultima gara in Brasile e il Mondiale lo vinse... la Ferrari di Raikkonen, dopo una stagione di lotte interne e polemiche fra i due piloti della McLaren. Ma, al di là del finale infelice, il precedente serve a spiegare che è difficile tenere imbrigliat­o un grande talento. Anzi, sarebbe un delitto. Dennis non ebbe dubbi, dando subito spazio a Hamilton, e il fatto che il ragazzo di colore fosse inglese fece pendere il team dalla sua parte, contribuen­do alla rottura con Alonso. Però Lewis potè mostrare subito il suo talento, salì sul podio nelle prime cinque gare e alla sesta vinse. L’anno dopo, senza Alonso in squadra, conquistò il primo dei suoi cinque titoli iridati. Aveva 23 anni.

RECORD Una circostanz­a simile si è creata con l’arrivo di Max Verstappen alla Red Bull nel 2016. L’olandese, che aveva debuttato l’anno prima in F.1, fu chiamato a sostituire in corsa Daniil Kvyat, lasciando la Toro Rosso. Il pilota di punta della Red Bull era Daniel Ricciardo, un osso duro, e non c’era nessuna garanzia che Verstappen gli avrebbe tenuto testa. Ma in Spagna, appena salito in macchina, il figlio d’arte conquistò la vittoria a soli 18 anni, il più giovane di sempre, appoggiato nella strategia dal team e dal mentore Helmut Marko. Le stimmate del campione si vedono subito. Se tre indizi fanno una prova, ora tocca a Leclerc.

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 ??  ?? Horner abbraccia Verstappen, vincitore al primo GP in Red Bull nel 2016. Sotto Dennis con Hamilton in McLaren nel 2007 GETTY
Horner abbraccia Verstappen, vincitore al primo GP in Red Bull nel 2016. Sotto Dennis con Hamilton in McLaren nel 2007 GETTY

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